Le quotazioni di Ripple (XRP) risultano in stabilizzazione nel cambio con dollaro americano. Da giovedì 13 scorso i prezzi si stanno infatti limitando a ripetuti cambi di tendenza entro il range fra 0.4416 e 0.5116, senza riuscire ad assumere una direzione definitiva.
Lo scenario illustrato dal grafico a candele giornaliere è, tecnicamente, molto incoraggiante. XRP ha sfondato al rialzo in accelerazione – già durante la fine di settembre – le “vecchie” resistenze che si stagliavano in area 0.3930/0.4090. Alla rottura rialzista ha fatto seguito il raggiungimento di massimi relativi a 0.5582 e, quindi, l’avvio di una fase di consolidamento che consideriamo ancora in corso da ormai tre settimane.
Ciò che essenzialmente distingue Ripple da tutte le altre criptovalute più popolari, è che l’offerta di moneta in circolazione non è controllata dal mining, ma dai creatori della valuta stessa. XRP infatti non viene “estratta”, ma viene letteralmente “emessa” da Ripple Labs Inc., una società di tecnologia finanziaria con sede negli Stati Uniti.
Ripple Labs ha posto il focus del proprio sviluppo sulla collaborazione con le istituzioni finanziarie tradizionali, anziché porsi in antitesi alle medesime. Ripple ha infatti stretto partnership con banche e fornitori di servizi di pagamento per offrire la propria alternativa tecnica, più efficiente rispetto ai tradizionali trasferimenti di denaro. Il problema è che ormai da diversi mesi Ripple Labs è sotto processo contro la SEC americana, che pretende di equiparare la compravendita di cryptovaluta a quella di qualunque altro asset. Si attendono ormai a breve i verdetti della giuria.
Fra i vantaggi oggettivi nell’utilizzo di Ripple, al posto ad esempio di Bitcoin o di Ethereum, vanno annoverati la sua velocità e soprattutto il costo inferiore per ogni transazione, che lo rendono un investimento interessante per coloro che desiderano inviare o ricevere ingenti somme di denaro a livello internazionale. Tanto per restare sull’aspetto non secondario della velocità, il dato da ricordare è che con XRP si può completare una transazione in circa 4 secondi, mentre con Bitcoin possono essere necessari anche 10 minuti.
Lo scenario che stiamo seguendo è rialzista e poggia sulla tenuta dei supporti, ben visibili su scansione intraday (=grafico a 30 minuti) a quota 0.4520/41620 e quota 0.3790/3850. Il primo supporto risulta sotto pressione proprio mentre stiamo scrivendo. Entrambi i livelli costituiscono potenziali punti di ripartenza del rialzo. Le aspettative sono di allungo fino a 0.6820/0.6920. Il segnale tecnico è long da prezzi non superiori a 0.4930. Lo scenario verrebbe annullato e rivisto solo in caso di cedimento del secondo supporto, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 0.3790. Quando sono le 14.17 CET di lunedì 17 ottobre, XRP viene scambiato sui maggiori exchanges mondiali a 0.4331 dollari, in calo del -0.76% su base giornaliera.
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