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L’amministrazione brasiliana vuole Bitcoin e crypto | Altra rivoluzione a Curitiba

2 anni fa
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Curitiba sta valutando l’opportunità di riscuotere le tasse locali in criptovalute. La capitale dello stato del Paranà, in Brasile, è considerata un hub tecnologico di riferimento per il Paese, e intende rimanere al passo con la svolta cripto in atto nelle principali città carioca.

Gli amministratori guardano in particolare a Rio de Janeiro, che ha ufficializzato il pagamento delle tasse locali in criptovalute a partire dal 2023. In Brasile c’è fermento, con l’ex presidente Lula che spinge su Bitcoin in campagna elettorale. E intanto, nella vicina Lugano, il Plan B continua a fornirci interessanti sviluppi.

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Curitiba accetterà Bitcoin e criptovalute?

C’è fermento nel comparto, in tutto il mondo. Le notizie che ci arrivano dal Brasile confermano quanto le economie in area Latam credano nelle cripto con sempre maggior convinzione. L’ultima città a dichiarare amore per Bitcoin e criptovalute, in ordine cronologico, è Curitiba.

Ancora il Brasile a condurre le danze del mondo Bitcoin e cripto

La capitale dello stato del Paranà sta studiando l’opzione di accettare pagamenti delle imposte locali in criptovalute, sulla scorta di quanto già visto a Rio de Janeiro, dove questa opzione sarà realtà a partire dal 2023, come pubblicato di recente sulla Gazzetta Ufficiale.

Le criptovalute godono di un’enorme popolarità nell’economia mondiale, e in molti casi si sono configurate come alternativa alla nazionalizzazione della moneta, come dimostrano le tantissime transazioni che si svolgono nell’ambiente virtuale.

Questa la sintesi di quanto dichiarato da Noemia Rocha, consigliere comunale che ha presentato al governo della città un piano per poter replicare quanto a Rio sarà realtà già a partire dall’anno prossimo. Il comune si potrebbe avvalere di exchange e altri operatori esterni per poter gestire efficacemente le transazioni.

Il sindaco e la sua squadra di governo esamineranno il disegno di legge proposto dalla Rocha nel corso della prossima settimana, anche se la proposta di far confluire su un wallet le entrate comunali dovrà essere discussa e valutata nei tempi giusti.

Brasile a trazione crypto. Ma è Lugano a fare scuola

Tempi tecnici a parte, l’azione di Noemia Rocha è indicativa dell’aria che tira in Brasile, e di come il rapporto tra carioca e criptovalute sia sempre più serrato. Prova ne sono i recenti dati pubblicati da Federal Revenue of Brazil, il fisco brasiliano: il numero di imprese e privati cittadini che denunciano redditi in criptovalute è in costante ascesa.

Dati che ci offrono un altro interessante spunto di riflessione: l’asset preferito dai brasiliani sembra essere lo stablecoin $USDT, seguito da Bitcoin e con Ethereum a completare il podio. Le prime due cripto per capitalizzazione continuano a essere una valida alternativa alla valuta fiat, ma a quanto pare Theter si fa rappresentante di un mondo, quello degli stablecoin, che in area Latam è sempre più visto come rifugio dai pesanti fenomeni inflativi in corso.

Token che ritroviamo, ma in un quadro economico completamente diverso, anche a Lugano. La cripto di Ardoino è entrata a far parte della partita al pari, o quasi, di Bitcoin e Luga. Il primo stablecoin per capitalizzazione di mercato è legato alla città svizzera per volere di Paolo Ardoino, il cui lavoro con le istituzioni locali si è concretizzato nel protocollo di intesa con Tether, partner tecnologico del Plan B.

Stiamo seguendo da vicino, anche fisicamente, quanto accade in quel di Lugano: lavori in corso che potrebbero essere ricordati come una piccola rivoluzione in territorio europeo, perlomeno geograficamente parlando.

Redazione Criptovaluta.it®

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