Europa croce o delizia per Bitcoin?. Parliamo non solo dell’Unione Europea, che si trova a fronteggiare una situazione economica piuttosto complessa sul lato finanziario, economico, debitorio, dell’inflazione e anche sul fronte energetico. Domani saranno importanti i dati che arriveranno da Londra e da Francoforte, rispettivamente per l’inflazione delle due rispettive aree economiche.
Un dato intermedio all’interno di un percorso che si presuppone come molto lungo per l’economia europea, tanto pubblica quanto privata. Con Bitcoin che continua a giocare d’attesa e a dimostrarsi a tratti anche più forte del settore azionario.
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Domani l’inflazione in UE e UK. Come potrebbe comportarsi Bitcoin?
Domani arrivano due dati importanti per la macroeconomia su scala globale. Alle 08:00 ora italiana sarà Londra a parlare, con i dati sull’inflazione che saranno diffusi pochi minuti prima dell’apertura dei mercati. Alle 11:00 sarà invece il turno del dato ufficiale per l’inflazione in area euro, dopo che tanto i dati tedeschi quanto quelli italiani hanno già fatto capire che i prezzi sono ancora completamente fuori controllo. Anche in relazione a Bitcoin andrà fatta qualche precisazione in relazione ad una tornata così importante, almeno sulla carta.
- Le aspettative sono molto alte
E sono del 10% per entrambe le aree. Il che vorrebbe dire che il picco è ancora lungi dall’essere messo alle spalle e che le timide mosse delle rispettive banche centrali non hanno sortito effetti, almeno per ora.
Sul conto europeo pesa ancora un prezzo dell’energia molto elevato (anche se con qualche riduzione sul brevissimo periodo almeno per quanto concerne il gas). Lo stesso che sta fondamentalmente attanagliando l’economia britannica, sebbene con qualche problema maggiore sul fronte dei conti pubblici, sul fronte della valuta e con l’arrivo di un nuovo governo ceh più che da una fanfara è stato accompagnato dai mortai che arrivavano dai mercati.
- Situazione difficile da invertire sul breve
Chi si aspetta una decisa inversione del trend sarà probabilmente destinato a rimanere deluso. L’Europa sta affrontando questioni di carattere politico e strutturale che difficilmente potranno essere accantonate facilmente. I mercati hanno già scontato questo tipo di situazione? Assolutamente sì. Ma al tempo stesso sarà difficile vederli liberarsi delle preoccupazioni nel caso in cui i dati che andranno ad emergere potranno essere leggermente migliori.
Come si posiziona Bitcoin all’interno di questo contesto? Cosa aspettarsi dal settore alt e Ethereum?
C’è una sorpresa che sta tenendo banco tra i principali analisti dell’economia “classica”. Ovvero la resilienza che Bitcoin e in parte anche Ethereum hanno mostrato di fronte a condizioni economiche generali in netto peggioramento, con il settore azionario che su diversi indici si è comportato addirittura peggio del volatile mercato cripto.
- Troppo presto per parlare di decoupling, ma…
Sembrerebbe evidente che il bottom che si è formato sia di una certa consistenza. Servirebbero shock esogeni importanti per vedere sia Bitcoin che Ethereum scendere sotto i minimi fatti registrare lo scorso giugno. E questo è un ottimo segnale, anche perché invece per il settore azionario non si può dire lo stesso. Ma per parlare di decoupling, ovvero di netta separazione tra mondo delle azioni e quello delle cripto.
- Sarà comunque il dollaro a dettare i tempi
Per quanto ansiogeni siano gli eventi che ci aspettano domani, sarà comunque la realtà degli Stati Uniti d’America a continuare a dettare i ritmi del mondo azionario e anche del mondo cripto. L’appuntamento più importante rimane quello legato all’appuntamento per la decisione sui tassi di interesse di Federal Reserve, che si avrà il prossimo 2 novembre.
Una situazione di difficilissima lettura – con chi dice di aver capito cosa succederà sul breve che a nostro avviso sta mentendo spudoratamente – e qualche evento macro da continuare a monitorare. Domani però non sarà quel grande giorno, a meno di dati che si discostino, e di molto, dalle aspettative fissate dagli analisti. Aspettative che, lo ripetiamo, tanto per UK quanto per l’area Euro sono fissate intorno al 10%. Valore alto, ma del quale almeno con i dati che abbiamo a disposizione ora sembrerebbe indubitabile.
Buongiorno a tutto il gruppo. Se la FED non si decide a cambiare strategia si va verso una catastrofe economica ma purtroppo non sa che pesci pigliare perchè la crisi e sfuggita di mano e questo non lo dico solo io ma anche gli esperti di Black Rock che comunque fanno parte delle lobby che ci vorrebbero far diventare i loro bancomat personali. Ora che con tutti i restringimenti non ha risolto nulla o almeno questo ci vogliono far credere, infatti dobbiamo tenere sempre a mente che la maggior parte delle crisi sono sempre volute e pilotate ma questo guardano bene di tenerlo nascosto, dovrebbero iniziare a riversare capitali sui mercati tanto ormai, come già riportato in un precedente commento, la recessione per noi è uno stile di vita. Buona giornata e naturalmente ricambio i saluti a Giorgio.