AB Infinite 1 è stata venduta per oltre 150.000 sterline. L’opera NFT di Andrea Bonaceto coniata sulla blockchain di Algorand è stata venduta da Christie’s all’interno di Frieze Week, uno degli appuntamenti con l’arte contemporanea più prestigiosi al mondo, nella suggestiva cornice di Londra.
Un’opera rivoluzionaria che si modifica in continuazione, sulla base del comportamento degli utenti che possono interagire con essa sui social network. L’arte digitale trova nella blockchain non solo un canale di vendita o un protocollo per autenticarne originalità e proprietà, ma un vero e proprio strumento espressivo nelle mani dell’artista e del pubblico.
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La rivoluzione dell’arte, su blockchain
Gli sforzi creativi del visionario Andrea Bonaceto hanno trovato espressione sulla blockchain di Algorand, su cui AB Infinite 1 ha potuto vedere la luce. Il terzo protagonista di questa storia è Christie’s, che ha venduto l’opera per 151.200 sterline all’interno della prestigiosa kermesse Frieze Week a Londra. Si tratta di uno tra i più importanti eventi di arte contemporanea al mondo, una vetrina scelta accuratamente per presentare l’opera più innovativa di quello che è considerato tra i massimi esponenti dell’arte digitale in circolazione.
La casa d’aste definisce questa opera d’arte NFT una collaborazione pionieristica tra l’artista e il pubblico. E lo fa senza esagerazione alcuna: quello che è stato presentato come uno spaccato della vita di Bonaceto è un quadro interattivo che registra le reazioni degli spettatori, le elabora, e dà loro una forma.
Le interazioni del pubblico sui social network hanno il potere di modificare l’aspetto dell’opera, che risulta così in costante mutazione. Un’esperienza rivoluzionaria resa possibile grazie all’adozione dell’intelligenza artificiale, e della blockchain di Algorand, protocollo su cui prende vita AB Infinite 1.
Una rivoluzione targata Algorand
Abbiamo parlato dell’iniziativa promossa da Christie’s proprio la settimana scorsa, sottolineando la centralità dell’apporto tecnologico fornito da Algorand, che in un colpo solo ha stupito il mondo con effetti speciali e ha dimostrato l’ennesimo caso d’uso della blockchain, una tecnologia non nuovissima ma il cui potenziale è ancora ben lontano dall’essere espresso per intero.
Un caso d’uso, fra i tanti nel settore dell’arte digitale, che conferma quanto di buono il comparto ha da offrire e non solo in scenari collegati ai mercati in senso stretto. Arte, blockchain e NFT trovano in AB Infinite 1 un punto di rottura col passato che sicuramente non mancherà di ispirare altri nomi illustri, citiamo Beeple su tutti, pronti a trarre il massimo da un protocollo di validazione che nelle mani giuste può diventare anche un potente strumento espressivo.
D’altronde Algorand non è alla prima esperienza nel campo dell’arte digitale, avendo già collaborato a iniziative in cui criptovalute e materiale multimediale d’autore si sono trovate insieme per sostenere cause umanitarie di un certo spessore.
Risultati che arrivano a seguito di un incessante lavoro di affinamento di un protocollo che, al pari di altri, punta sempre più sull’efficienza e sulla sicurezza. Un percorso evolutivo che ha portato la blockchain a riscuotere la fiducia di Christie’s, la casa d’aste che punta forte sui NFT, e che ci auguriamo possa tornare a fare la voce grossa anche sui mercati.