Le quotazioni di Digital Cash (DASH) risultano in flessione sin dall’inizio della settimana, a partire dai massimi relativi di quota 42.13 toccati domenica 16 contro il dollaro americano. Purtroppo non si tratta di un evento circoscritto al solo breve periodo. Il grafico a candele giornaliere evidenzia infatti un contesto in progressivo deterioramento sin dallo scorso agosto, quanto la crypto ancora veniva scambiata sopra i 58 dollari. Appena il 13 ottobre scorso DASH ha peraltro raggiunto minimi a 38.20, il valore più basso dal 2020, mettendo ben in chiaro quale sia l’impostazione dominante con cui il mercato deve confrontarsi.
Per chi non lo conoscesse, Digital Cash è un sistema di valuta elettronico peer-to-peer che consente transazioni quasi istantanee e private. A differenza di altre criptovalute come Bitcoin, DASH opera su un modello di organizzazione autonoma decentralizzata (DAO), consentendo la distribuzione degli investimenti e del processo decisionale tra un’ampia rete di utenti. Il sistema è organizzato su due livelli, con “masternodes” che forniscono privacy aggiuntiva e capacità di transazione istantanea. Già lo scorso febbraio ci eravamo occupati di questa crypto con un approfondimento legato alle previsioni per il 2022.
DASH utilizza un modello di finanziamento unico nel suo genere, in cui il 10% di ogni premio di blocco viene assegnato allo sviluppo e al miglioramento della rete. Ciò non solo consente un investimento continuo nel progetto, ma aiuta anche a garantire la sostenibilità a lungo termine della moneta. Inoltre, DASH offre agli utenti la possibilità di utilizzare PrivateSend, una funzionalità che si avvale della crittografia avanzata per migliorare ulteriormente la privacy delle transazioni. Nel complesso, DASH fornisce agli utenti un metodo sicuro ed efficiente per effettuare acquisti digitali.
Su grafico a barre da 30 minuti possiamo distinguere con maggiore precisione l’attuale posizionamento dei riferimenti tecnici. Ci interessano in particolare le resistenze, in quanto siamo in presenza di un segnale ribassista che è legittimato appunto dalla tenuta di tali livelli. Le resistenze, poste a 41.37/41.56 ed a 44.06/44.27, costituiranno punti di probabile ripiegamento in caso di recuperi dei prezzi, particolarmente se entro domenica prossima (23 ottobre) compresa.
Le proiezioni puntano agli obiettivi di quota 37.47 e 35.50. Il segnale tecnico è short su test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 40.90. Il quadro descritto verrebbe immediatamente accantonato solo in caso di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 44.27. Intanto, quando sono le 19.34 CET di mercoledì 19 ottobre, DASH viene scambiato sui principali exchanges mondiali a 40.46 dollari, in calo del -0.71% su base giornaliera.
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