Muhammad Ali è diventato un marchio registrato, e c’entra il mondo delle cripto e dei metaverse. A dare la notizia è Mike Kondoudis, legale esperto in marchi e brevetti con licenza United States Patent and Trademark Office. Una figura che torna spesso tra le nostre pagine, questa volta con un annuncio di un certo spessore.
Il nome di quello che è considerato il pugile più forte di tutti i tempi è ora protetto in vista di utilizzi legati a metaverse e Non Fungible Token. Il protocollo di registrazione 6881575 datato 18 ottobre consegna all’immutabilità della blockchain una figura leggendaria, e non solo in ambito sportivo.
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In memoria di Muhammad Ali, su blockchain
Il nome di Muhammad Ali è diventato un marchio registrato in vista di futuri utilizzi nel Web3. Ce lo rivela l’avvocato specializzato in marchi e brevetti Mike Kondoudis, che affida come di consueto a un tweet l’importante annuncio.
Cassius Clay. Nato a Louisville, Kentucky, il 17 gennaio 1942, morto a Phoenix il 3 giugno 2016. In mezzo una vita passata a combattere, sul ring e fuori. Agli avversari che puntualmente manda al tappeto si alternano le battaglie contro la segregazione razziale, e che spesso sfociano in gesti simbolici dall’enorme potenza comunicativa. Emblematico l’oro olimpico vinto a Roma nel 1960 e gettato nel fiume Ohio dallo stesso pugile, dopo aver subìto l’ennesimo episodio di razzismo.
Il Comitato Olimpico Internazionale gli consegna una copia della medaglia solo nel 1996. Qualche anno dopo, e veniamo ad oggi, il pugile che cambiò il proprio nome in Muhammad Ali dopo aver abbracciato la religione islamica diventerà un marchio registrato. La vicenda che vi raccontiamo oggi consegnerà all’immutabilità della blockchain il nome del pugile più forte di tutti i tempi. Col numero di protocollo 6881575 del 18 ottobre 2022.
La pratica con cui è stato registrato il nome di Muhammad Ali è stata lavorata ed è andata a buon fine in meno di un anno. È stato in iter decisamente veloce, guardando soprattutto agli standard dell’United States Patent and Trademark Office. Ora ci aspettiamo che le domande future possano essere processate con la stessa velocità.
A commentare non senza un pizzico di entusiasmo la notizia è lo stesso Mike Kondoudis, l’avvocato con licenza United States Patent and Trademark Office specializzato in marchi e brevetti che avranno applicazione sotto forma NFT, o più in generale in ambito Web3.
Anche la boxe italiana è pronta
Kondoudis sottolinea anche come, nell’immediato futuro, diverse altre celebrità potrebbero ricorrere ai suoi servizi in vista di un utilizzo del proprio nome nel Web3, e su metaverse in particolare. Una prospettiva assolutamente credibile, non fosse altro per l’ormai abituale presenza delle più popolari celebrità nelle piazze virtuali che contano.
Prospettiva a cui dare ancor più credito se a parlare è uno che di metaverse e NFT se ne intende, e che è abituato a trattare quotidianamente con i marchi più prestigiosi al mondo. Di Mike Kondoudis insomma ci possiamo fidare. E gioiamo con lui, che poche volte l’abbiamo visto esordire nei suoi tweet con un It’s Official!, come invece scrive in questa occasione.
Notizia che per noi suona anche come una conferma: scrivevamo che il più grande pugile di tutti i tempi diventa un NFT a maggio dello scorso anno, e oggi possiamo riportare un’atteso e piacevole aggiornamento.
Da appassionati di boxe infine non possiamo che augurare al nostro Edoardo D’Addazio, il primo pugile professionista a ricevere una borsa in Bitcoin, di puntare sempre in alto con la stessa attitudine di Muhammad Ali. Vola come una farfalla, pungi come un’ape.