Nuova proprietà o meno – la questione è ancora aperta – Twitter si doterà di un wallet per criptovalute integrato. Questa è la notizia che arriva dagli States e che aggiunge una sorta di semi-ufficialità a rumors che ormai si susseguono da tempo. Il tutto al netto dell’ingresso in proprietà di Elon Musk, che renderebbe un’operazione del genere ancora più sensata, o comunque verosimile.
A dirlo è Jane Manchun Wong, che ha un ottimo score per quanto riguarda anticipazioni di questo tipo e può essere preso se non per una comunicazione ufficiale, comunque per qualcosa che gli assomiglia molto. E nel mentre dell’attesa per l’ufficialità, gli appassionati di criptovalute si crogiolano già all’idea.
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In realtà si parla ormai da tempo della possibilità che Twitter si doti di un wallet e della possibilità per gli utenti di scambiarsi Bitcoin e criptovalute. Dopotutto il fondatore Jack Dorsey è un noto massimalista, per quanto possa essere poco rilevante la sua opinione, dato che non è più alla guida del gruppo.
Sta di fatto che almeno secondo quanto riportato da Jane Manchun Wong, account da sempre con insight molto importanti nel mondo del tech USA, sembra avere la certezza quasi matematica di quanto sta avvenendo.
Twitter sta lavorando ad un prototipo di wallet, che supporta depositi e prelievi cripto.
Nessuna informazione aggiuntiva, almeno per adesso, anche se la notizia ha prevedibilmente fatto il giro del crypto-web ed è stata una delle discusse delle ultime ore. Una notizia che ha la sua plausibilità anche perché Twitter è praticamente da sempre il social di riferimento tanto per i progetti cripto quanto per gli appassionati di questo settore.
Non è chiaro quali siano le tempistiche e se ci sia o meno lo zampino del prossimo proprietario (se la trattativa andrà in porto) Elon Musk. Se le tempistiche sono quelle che immaginiamo, potrebbe trattarsi della decisione del vecchio gruppo dirigente, per un progetto che deve essere partito ormai tempo fa.
Difficile darne una valutazione adesso: Twitter ha già una base utenti decisamente esposta al mondo delle criptovalute e di Bitcoin: il fulcro della questione sarà vedere (e cercare di capire) quanto del pubblico più generalista un’operazione del genere riuscirà ad imbarcare.
Da valutare poi anche il futuro di questo progetto nel caso in cui Elon Musk dovesse effettivamente concludere l’acquisto: in quel caso potremo immaginarci una rilevanza maggiore tanto per Bitcoin quanto per Dogecoin, con il secondo che rimane uno dei pallini del magnate di Tesla.
Un mondo dei social che comunque si conferma molto aperto al mondo delle criptovalute, con Facebook che ha già iniziato a lavorare con il mondo dei NFT sia su Instagram sia su Meta.
La speranza è anche che il metro di paragone per questa eventuale operazione di Twitter non sia Meta/Facebook. L’azienda di Zuckerberg, complice anche una congiuntura economica tutto fuorché semplice, sta pagando un prezzo altissimo per la sua trasformazione, lo scorso anno, in Meta, compagnia che dovrebbe gestire un social che è per metà Metaverse.
Proprio ieri Altimeter, azionista ormai da tempo di rilevanza all’interno del gruppo, ha vergato una lettera durissima sulle ultime decisioni del gruppo, in particolare quelle che sono legate all’aspetto metaverse. E ha chiesto contestualmente un taglio di almeno il 20% del personale e di limitare gli investimenti verso questa divisione ad un massimo di 5 miliardi annui.
Segno che non sempre i passaggi, soprattutto se mal concepiti, verso il mondo cripto e ciò che lo circonda sono una buona idea. Twitter riuscirà a fare meglio? Probabilmente sì, dato che si tratterà di un’integrazione decisamente più semplice e non di un tentativo di rivoluzione come quello che abbiamo visto da Meta.
Il processo di verifica su Twitter è eccessivamente tedioso e pressoché impossibile da ottenere in Italia (noi siamo gli unici del mondo cripto ad avere la famosa spunta blu ottenuta qualche settimana fa). E sono in molti a chiedere a gran voce un processo di verifica in grado di tenere fuori i bot ma che sia al tempo stesso decisamente più semplice.
Il pagamento di un piccolo obolo in cripto – i massimalisti vorrebbero ovviamente Bitcoin – potrebbe essere una delle soluzioni da mettere in campo. E questo sarebbe in linea con quanto Elon Musk avrebbe lasciato intendere a più riprese in passato. Tutto questo a patto che la vicenda compravendita si chiuda nel migliore dei modi.
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