Joseph Nassise ha venduto 2.746 libri in formato NFT in soli 45 secondi. Il titolo che ha decretato tale successo è stato The Heretic, romanzo con cui l’autore dà il via alla serie Templar Chronicle.
Un successo che prosegue anche dopo il lancio: a distanza di pochi giorni dall’uscita il libro ha generato ulteriori 20.000 dollari negli scambi tra utenti sul mercato secondario, con le copie più rare rivendute a più di 2.000 dollari. Niente male per un titolo proposto sugli scaffali virtuali di Book.io a un prezzo di circa 18 dollari. Niente male anche per l’autore stesso, e per l’editore, che incassano una percentuale su ogni copia rivenduta successivamente.
Un applicazione “smart” dei NFT che però non sempre piace ai lettori, che almeno in alcuni casi stanno sollevando delle polemiche, per quanto il sistema potrebbe comunque essere migliore di quello attuale per gli ebook. Segno anche questo della pervasività che questa tecnologia sta raggiungendo e sulla quale potremo investire con Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il top degli strumenti di analisi e operativi – intermediario che ci permette di investire su 140+ cripto asset, sempre con strumenti di livello.
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The Heretic: il bestseller NFT
Un successo destinato a durare all’infinito, o perlomeno finché circoleranno su blockchain copie di The Heretic, e finché gli utenti continueranno a scambiarsele sul mercato secondario. L’opera è di Joseph Nassise, già autore per New York Times, USA Today e Der Spiegel. Si tratta del primo romanzo di una serie, Templar Chronicle, destinata evidentemente a entrare nell’Olimpo dei bestseller.
Il libro ha venduto le prime 2.746 copie NFT in 45 secondi su Books.io, quindi ci ritroviamo a commentare un vero e proprio boom istantaneo. E se la piattaforma leader per ebook NFT può ritenersi soddisfatta, anche l’autore di certo non se la passerà male, perché entrambi guadagneranno una royalty su ciascuna copia scambiata sul mercato secondario, per sempre.
Ci aspettavamo un successo, ma non di tale portata. Joseph Nassise è il primo autore bestseller che ospitiamo sulla nostra piattaforma, e visti i risultati ci sembra evidente come libri e oggetti da collezione NFT siano destinati ad avere un successo commerciale enorme.
Joshua Stone , CEO di Book.io, commenta così il boom fatto registrare da Joseph Nassise, alla prima apparizione sulla piattaforma. L’autore a sua volta si dice estremamente soddisfatto del rapporto che si è creato con l’editore, e si augura di collaborare nuovamente con Stone nell’immediato futuro.
Degne di nota anche le successive dichiarazioni dell’editore, in particolare il passaggio in cui Stone sottolinea che la blockhain ha tenuto fede a quanto promesso dall’internet, e cioè ha permesso agli utenti comuni di poter vendere liberamente i propri beni digitali.
Sarà un successo duraturo?
Entusiasmo più che comprensibile per Joseph Nassise e Joshua Stone, peraltro già avvezzi al successo, con l’editore che si lancia in un’ode alla blockchain prima di qualsiasi superfluo romanticismo o vezzo puramente letterario. La sua è una considerazione ancorata alla realtà, quella del tempo presente, quella che porta oltre un miliardo di utenti ad acquistare libri su Books.io, il suo marketplace su base Cardano.
L’editore si dice inoltre convinto che quello dei token non fungibili rappresenti un settore commerciale pronto a esplodere. Un’opinione che trova un’autorevole sponda in quella di Mike Kondoudis, che dati alla mano è pronto a scommettere sul settore, attualmente rallentato dalla crisi ma che si sta dimostrando attraente per tantissime imprese di un certo calibro.
Se il futuro dei NFT sarà roseo saranno i numeri a dircelo, visto che non tutti sono d’accordo, ma l’intuizione di Stone sembra condivisa anche dal quasi collega Keith Grossman, il direttore di TIME.
Nel frattempo editore e autore stesso possono godersi gli introiti delle vendite e parte di quelli generati sul mercato secondario, cosa peraltro non nuova in editoria, e aspettare insieme a noi le prossime uscite di Templar Chronicle per una conferma o per scoprire se avevano ragione i detrattori. Noi puntiamo sulla prima opzione.