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Ethereum e fondi istituzionali | Parla Vitalik Buterin (che li rifiuta!)

2 anni fa
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La settimana di Ethereum non è stata interessante solo per l’ottima performance sul fronte del prezzo, con $ETH che ha fatto registrare una crescita di oltre il 24%, tra le migliori della settimana almeno secondo questa specifica classifica. La settimana di Ethereum è stata interessante anche per interventi del fondatore – e correntemente comandante in capo – Vitalik Buterin.

Un intervento che farà sicuramente discutere, perché si occupa di una delle questioni più calde, tanto negli USA quanto in Europa. E le opinioni di Vitalik sembrerebbero essere decisamente particolari. Cosa che forse in pochi si aspettavano dato che parliamo pur sempre di un soggetto, se vogliamo, più istituzionale rispetto a chi gravita intorno a Bitcoin.

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Il capo di Ethereum non ci sta: KYC inutile per la DeFi

Il capo di Ethereum, al secolo Vitalik Buterin, ha parlato molto chiaro. E ha opinioni, come spesso accade, decisamente particolari e originali, nonché in grado di innescare diversi livelli di discussione. Opinioni che sono state affidate, anche questo ormai è piuttosto comune, al suo account Twitter ufficiale.

Dovrei “blaterare” in pubblico per quanto concerne le mie opinioni sulla regolamentazioni sulle cripto più di frequente? Mi sembra ingiusto che le altre persone vengano attaccate da CT ma che io non metta mai fuori la mia testa. Sui mixer e privacy ho detto la mia sul podcast di Coinbase.

Un’altra opinione controversa è quella che riguarda il fatto che non penso che dovremmo essere entusiasti di ricercare capitale istituzionale alla massima velocità. Sono anzi quasi felice del fatto che molti ETF vengano rimandati. L’ecosistema ha bisogno di tempo per maturare prima di poter supportare ulteriori attenzione. Le regolamentazioni che lasciano il crypto spazio libero di comportarsi come vuole sul fronte interno, ma che al tempo stesso rallentano la scalata al mainstream sono molto meno brutte. Il “KYC” sui “frontend DeFi” è un’idea che non ha molto senso per me: infastidirebbe gli utenti senza fare nulla contro gli hacker. Gli hacker scrivono codice custom per interagire con i contratti. Gli exchange sono ovviamente un posto migliore dove implementare le KYC ed è quello che sta già avvenendo. […] Regole più intelligenti sui frontend DeFI potrebbero includere maggiore trasparenza sugli audit, limiti alla levva […] e mi piacerebbe vedere certe regole scritte con la possibilità di essere implementate da proof zero knowledge.

C’è così tanta carne al fuoco che si ha difficoltà a decidere da dove cominciare. Pertanto seguiremo l’ordine di Buterin:

Regole sì, ma con parsimonia
  • Capitale istituzionale

Ce n’è già tanto, non è detto che abbia bisogno degli ETF e in termini di prezzo è sicuramente il benvenuto. Interessante l’invito ad esserne meno ghiotti però, per quanto Buterin sia ovviamente in posizione diversa rispetto agli investitori. Si potrebbe essere maggiormente d’accordo con la sua domanda di maggiore crescita e maturità per tutto il comparto, e dunque anche per Bitcoin seppure non venga affatto nominato, prima di accogliere ulteriori capitali istituzionali.

Questo il vero andamento degli istituzionali su Ethereum
  • Regolamentazioni: meglio quelle verso l’esterno o verso l’interno?

Anche questa è una posizione piuttosto singolare: l’idea di fondo è che regolamentazioni in grado di intervenire direttamente sui protocolli sono peggiori di quelle che impongono nuovi carichi di compliance ai punti di accesso in stile exchange.

Almeno stando a quanto scritto da Vitalik Buterin non riteniamo che il leader di questo protocollo sia tra quelli favorevoli a regolamentazioni draconiane: sta solo scegliendo il minore tra due mali. Anche su questa specifica opinione ci farebbe più che piacere ascoltare quanto i nostri lettori hanno da dire.

  • Limitazioni utili

Individuate nella leva finanziaria limitata almeno lato frontend, ovvero da lato dei siti collegati ai sistemi di DeFi che potrebbero limitare almeno per gli utenti meno esperti l’accesso. Senza che questo si trasformi, almeno nell’opinione di Buterin, in una sorta di incubo a causa di KYC e questioni simili.

La curiosa posizione di Buterin: farà scuola nel mondo crypto?

Nel complesso le opinioni di Vitalik Buterin non peccano certo di assenza di originalità. E scontenteranno anche qualcuno, in particolare per quanto riguarda la questione dei capitali istituzionali. Ma a parlare è comunque il personaggio più importante di questo ecosistema, quello di Ethereum, e sarà più che intelligente dedicare qualche minuto alla riflessione sulle parole di Buterin.

E magari anche al fratello maggiore $BTC, almeno in termini di mercato, che potrebbe prepararsi a prendere il testimone di $ETH e a continuare a guidare questa piacevole corsa dei prezzi cripto verso l’alto.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Buongiorno a tutto il gruppo. Sono d'accordo con Buterin sul fatto di non essere precipitosi nel ricercare capitali istituzionali che si riversino in massa sul token, "pomperebbero forse troppo il valore reale", diamo tempo al tempo, sono sicuro che ETH diventerà in futuro indispensabile come lo diventerà anche BTC. Come riportato in un precedente commento sarà il nuovo petrolio digitale. Ho acquistato 20.000 euro di ETH quando valeva circa 150USD e non ho ancora venduto nulla come non ho venduto nessun BTC perchè penso che il loro valore sia ancora molto sottovalutato e questo su un portafoglio. Operazioni a breve non mi sono mai piaciute e nemmeno le leve, forse mi sbaglierò ma acquisto con la stessa filosofia del proprietario come si acquistano titoli finanziari, al limite se credo che il mercato ritracci vado in short su un altro portafoglio ma mai con operazioni a breve, queste le lascio a chi ha più competenze e sa leggere i grafici giornalieri, ripeto forse sbaglio ma le leve forse le adotterò quado avrò più esperienza. Per quel che riguarda gli ETF non sono d'accordo con Buterin sono favorevole per la loro introduzione sul mercato e introducendoli ora non velocizzerebbero le attenzioni di chi sta ancora scappando con l cerino in mano. Per quel che riguarda gli ETF in titoli e sugli indici per me sono una manna dal cielo. Se non erro Fidelity li ha introdotti con sottostante cripto ma con un investimento minimo di 50.000USD. ETH in POS sta iniziando una nuova vita, avrà bisogno ancora di migliorare e per vederlo toccare il valore che merita pensiamo come Buterin (che sono sicuro che avrà in serbo altre novità su ETH), diamo tempo al tempo.
    Buona giornata.

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    • Ciao Klaus, grazie come sempre per la tua disamina. Posso dirti di essere anche io in parte d'accordo con Buterin, però è pur vero che l'adozione di massa passa inevitabilmente anche con la richieste della cosiddetta "finanza tradizionale", dapprima da parte degli istituzionali e, in secundis, da parte dei cosiddetti retails. E' un fattore inevitabile questo, che penso anche Ethereum (speriamo tra l'altro) possa esserne protagonista.

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  • Ciao Luigi se non pensassi che ETH possa diventare protagonista assoluto in futuro, avrei già venduto. Sono convinto di una cosa, forse mi sbaglierò, ma non sarà più Bitcoin l'unico a guidare il mercato in futuro, ci sarà anche la potenza di ETH con il suo mercato. Il mio pensiero comunque è ininfluente, che sia BTC o ETH a noi interessa che i tori tornino sul cripto market più incazzati che mai. Una preferenza la darei anche a Stellar, ADA, solana e tron. Certo ci sono anche altri importanti progetti ma la troppa diversificazione nelle cripto non fa per me, la diversificazione importante la vedo più sui titoli azionari. Hai ragione l'adozione di massa passa dagli istituzionali ma sicuramente avverrà in maniera graduale anche perchè c'è molta più cultura finanziaria attorno a questo comparto che comunque a mio parere sarà oggetto ancora di molta speculazione. Buona giornata

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