VISA ha registrato marchi NFT, lasciando a presagire uno step successivo nei propri piani legati allo sviluppo nel settore blockchain. Dopo la notizia trapelata su Twitter dei marchi registrati da Kanye West legati a tema metaversi e NFT, VISA è la prossima ad aggiungersi alla lista di grandi nomi che si stanno accaparrando i diritti per la creazione di marchi nel mondo web3.
Il 22 ottobre VISA ha iniziato la registrazione di due marchi al United States Patent and Trademark Office (USPTO) collegati a wallet digitali, token non fungibili e metaverso. Una mossa importante per l’azienda di pagamenti americana che non ha mai mancato di rimanere al passo con gli sviluppi della tecnologia blockchain cercando di imporre la propria presenza nel mondo dei pagamenti digitali. L’applicazione di VISA comprende la gestione di transazioni digitali, wallet di criptovalute e l’utilizzo di software non scaricabili per la visione, accesso, gestione e controllo dei propri asset digitali come crypto e token non fungibili.
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Il colosso americano di pagamenti VISA ha avviato la registrazione di due marchi al United States Patent and Trademark Office (USPTO) per continuare la propria avanzata nel mercato crypto. Le due registrazioni comprendono wallet di valute digitali e criptovalute e software dedicati alla gestione, visione e controllo di asset digitali quali criptovalute, token non fungibili e asset sulla blockchain. Una parte della registrazione comprende anche riferimenti più specifici al mondo NFT: “beni virtuali non scaricabili” e “serie collezionabili di token non fungibili” in uno spettro più ampio situato in ambienti virtuali in cui gli utenti possono interagire tra loro e con gli asset digitali per scopi ricreativi, d’intrattenimento e di ozio.
Se non puoi batterli, unisciti a loro, il vecchio detto rappresenta bene la visione di VISA riguardo al mondo crypto. L’azienda di pagamenti americana invece di posizionarsi come concorrente delle criptovalute nel mercato dei pagamenti digitali ha effettuato investimenti ingenti nel corso degli anni per appropriarsi di una fetta di questo mondo. Del resto, VISA non nasconde il proprio appoggio per Bitcoin, definendolo un fenomeno tecnologico incredibile. Già nel 2020, l’azienda registrava un proprio brevetto per trasformare valute FIAT fisiche in versioni digitali delle stesse.
VISA cerca ogni anno nuovi marchi registrabili allo scopo di cavalcare l’onda delle rivoluzioni tecnologiche creando il terreno di base per innovazioni e un sistema finanziario più inclusivo. Nonostante non tutte le registrazioni di marchi confluiscano poi in nuovi prodotti o caratteristiche, VISA ribadisce che rispetta la proprietà intellettuale e persegue una politica di protezione attiva del proprio ecosistema e del marchio VISA.
In quanto colosso mondiale nel settore dei pagamenti VISA è da sempre sul fronte delle innovazioni crypto e blockchain, servendo spesso da ponte tra le istituzioni e il mondo web3. Esiste da quasi un anno il ruolo di crypto-advisor creato dall’azienda e rivolto specialmente alle grandi banche mondiali. Il servizio di questo advisor è creato su misura per i propri grandi clienti e in risposta alle mosse in campo crypto del principale competitor, Mastercard.
Rimanendo sul proprio classico campo, VISA ha di recente allargato la propria partnership con FTX per introdurre una carta di debito a più di 40 paesi in Europa, America Latina e Asia. La creazione della FTX Card sul circuito Visa e solo uno dei risultati ottenuti dalla partnership del grande colosso di pagamenti con l’exchange di cryptovalute. L’anno precedente una collaborazione simili era stata avviata con Nuvei, società che si occupa di fintech, tramite la sussidiaria Simplex.
Tra i grandi nomi crypto che hanno collaborato con VISA in passato troviamo invece Ripple, altro possibile ponte tra le criptovalute e gli istituzionali. VISA ha infatti adottato RippleNet per i trasferimenti cross border di transazioni riguardanti il mondo crypto. In contrasto a VISA (e a Mastercard) si pone invece Solana con il proprio Solana Pay, che crea un proprio sistema di pagamento con commissioni di molto inferiori agli standard delle corporazioni dei sistemi di pagamento ormai assodate.
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