Le quotazioni di VeChain (VET) stanno perdendo forza dal picco relativo raggiunto appena domenica scorsa, 30 ottobre, a quota 0.0246 contro dollaro USA. Il contesto di fondo nel quale si stanno muovendo i prezzi di questa crypto è ben riassunto dal grafico a candele settimanali. Possiamo notare la formazione, ancora in corso, di un’ampia area di stabilizzazione del mercato, compresa fra gli estremi di quota 0.0212 (minimo di ottobre) ed il già menzionato picco di quota 0.0246.
I valori sono stati respinti dal test della parte superiore del range di stabilizzazione, e nel contempo hanno generato un segnale ribassista, che legittima aspettative di estensione della debolezza nel corso delle prossime 5-10 giornate. Lo scenario descritto è ulteriormente corroborato dal comportamento delle medie mobili più veloci su grafico daily. Queste medie si stanno infatti disponendo dall’inizio della settimana sotto area 0.0240/0250, in funzione di resistenze.
In qualità di attore relativamente nuovo nel mercato delle criptovalute, VeChain si è rapidamente fatto un nome con la sua tecnologia innovativa e l’approccio unico agli investimenti. Una delle caratteristiche chiave di VeChain è il suo sistema a doppio token, con l’VET utilizzata come mezzo di trasferimento di valore e VTHO come gas per alimentare le transazioni sulla rete.
Questo sistema a doppio token consente una maggiore flessibilità nella strategia di investimento, poiché VET può subire fluttuazioni dei prezzi mentre VTHO rimane relativamente stabile. VeChain pone particolare enfasi sull’incorporazione di applicazioni del mondo reale attraverso partnership con grandi aziende come BMW, Renault e PwC. VET si è infatti dimostrata una risorsa preziosa per le aziende che cercano di semplificare le operazioni della catena di approvvigionamento.
Un altro aspetto importante di VET è legato alla possibilità di generare “contratti intelligenti”. Questi contratti ad esecuzione automatica si basano su condizioni prestabilite che consentono transazioni sicure e verificabili senza la necessità di intermediari.
Rispetto all’analisi pubblicata il 18 ottobre scorso, dobbiamo evidenziare su grafico a barre da 30 minuti la presenza di alcune modifiche alla disposizione dei livelli tecnici. La prima resistenza si è infatti alzata fino a portarsi a 0.0236, mentre invece la resistenza principale è posta adesso più in basso, essendo posizionabile direttamente sui massimi di domenica scorsa in zona 0.0244/0246.
Le resistenze sono i punti ove, tecnicamente, si presuppone si stiano concentrando adesso i venditori. Entrambi i livelli menzionati costituiranno quindi punti di probabile ripresa del ribasso in caso di nuovi recuperi. Le proiezioni fissano un target principale ribassista aggiornato a 0.0201/0202. Sulla strada per il target principale è posta una serie di supporti, altrettanti obiettivi intermedi, localizzati, in sequenza, a 0.0223, 0.0217 e 0.0208.
Il segnale tecnico è short su nuovi test almeno della prima resistenza, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 0.0229. Lo scenario verrebbe annullato e rivisto solo nell’eventualità di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 0.0246. Nel frattempo, quando sono le 15.48 CET di mercoledì 2 novembre, VET viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 0.0235 dollari, in aumento del +0.73% su base giornaliera.
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