Ci sarebbe la Corea del Nord dietro gli attacchi recenti al mondo delle criptovalute, secondo quanto riportato da Korea Herald, che dipende le dichiarazioni di Tonya Ugoretz, dell’FBI all’Aspen Institute.
Secondo l’FBI i più recenti attacchi farebbero parte di un gruppo di azioni tese appunto ad attaccare direttamente gli Stati Uniti (e gli interessi americani) su vasta scala, includendo nella lista di cybercrimini anche l’hacking di Sony Pictures, il caso della rapina digitale in Bangladesh del 2016 e soprattutto il caso del ransomware WannaCry del 2017, che chiedeva appunto donazioni in criptovalute.
Secondo sempre quanto riportato dall’FBI, la Corea del Nord starebbe sviluppando nuovi attacchi alle criptovalute, forma di cybercrime assolutamente nuova e contro la quale, sempre secondo il Bureau, gli Stati Uniti devono farsi trovare preparati.
Quella con la Corea del Nord è una guerra che gli USA stanno combattendo soprattutto sul fronte digitale. L’FBI è in prima linea, agendo da contraerea verso gli attacchi – secondo il Bureau molto frequenti – verso le strutture informatico-finanziarie del cosiddetto mondo sviluppato.
Sulla credibilità delle accuse dell’FBI c’è però più di qualcuno che nutre qualche dubbio. Per gli stessi eventi sopracitati erano stati attaccati, al tempo, anche Russia e Venezuela, con le accuse che coincisero perfettamente con i momenti di massima tensione dei rapporti di questi paesi con gli Stati Uniti d’America.
Resta di fatto che la minaccia di cyber-attacchi, che potrebbero adesso anche coinvolgere le criptovalute, viene costantemente agitata tanto dal Bureau, quanto da apparati come quelli della CIA e dell’NSA.
Stesso discorso, almeno tenendo conto delle più recenti dichiarazioni agli organi di stampa dei vertici del Bureau, per la Cina.
La Repubblica Popolare continuerebbe ad attaccare le strutture informatiche degli Stati Uniti e potrebbe cominciare anche ad attaccare le principali reti blockchain e delle più importanti criptovalute.
Una situazione che sembra allarmare particolarmente le forze dell’ordine statunitensi a livello federale.
Sta di fatto che, almeno secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, ci sono stati diversi attacchi andati a segno – con lo zampino del governo nordcoreano – nei confronti di importanti exchange sudcoreani come Bithumb.
La prossima guerra passera anche dal mondo delle criptovalute, o forse ci sta già passando.
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