Altri dettagli continuano ad emergere sull’accordo tra Binance e FTX, con il solito strascico di polemiche che da un lato ci accompagnerà per i prossimi giorni, dall’altro meriterà ulteriore approfondimento, almeno su certi aspetti specifici della vicenda che non sono ancora completamente chiari.
Dai VC e dagli investitori in FTX che non saprebbero ancora nulla dei termini dell’accordo, al tentativo (disperato?) di FTX di raccogliere capitali presso gli stessi investitori, fino al futuro di $FTT, di Voyager e di altre compagnie che l’exchange aveva acquisito.
C’è ancora tanto di cui parlare, per un accordo che ancora non va in porto – ci sarà prima la due diligence da completare e comunque per Binance rimane la possibilità di tirarsi indietro in qualunque momento – e che è stata forse la news più importante, più discussa e più incredibile di un 2022 già ricco di sorprese, delusioni, e motivi di ottimismo.
Una notizia di questo tipo non poteva portarsi dietro il solito codazzo di polemiche, alcune delle quali giustificate e con qualcuna che probabilmente verrà chiarita, in termini di punti più oscuri, nei prossimi giorni e nelle prossime ore.
Dipende. Pesa come una spada di Damocle la possibilità di Binance di ritirarsi in qualunque momento. Sicuramente non sarebbe stato possibile chiudere così a breve un accordo di queste proporzioni senza garantire all’acquirente la possibilità di recedere a qualunque condizione.
Sta di fatto che l’accordo è ancora lontano dall’essere finalizzato e che dovremo aspettare qualche settimana probabilmente per vedere effettivamente se andrà in porto o meno. Cosa che forse interesserà a pochi: fondamentalmente c’è stata l’ammissione da parte di FTX di non avere liquidità a sufficienza almeno momentaneamente per far fronte ai propri obblighi.
Stiamo parlando di un’acquisizione da parte del primo player al mondo nei confronti del secondo per volumi. Ovvero di una concentrazione potenziale di potere molto elevata. Non sappiamo se potrà intervenire l’antitrust, ma da CFTC, l’ente che regola il mercato dei derivati negli USA, sono già arrivati segnali in tal senso.
Difficile che, trattandosi delle divisioni internazionali dei due gruppi, non voglia dire la sua anche l’UE. In altre parole, non sarà una passeggiata chiudere l’accordo, ammesso che le parti abbiano ancora interesse a farlo tra qualche giorno o tra qualche settimana.
Continua a soffrire in modo importante sul mercato nonostante la notizia dell’accordo. Anche il resto del mercato, dopo la prima generale euforia, ha corretto in modo pesante. Avrà ancora un senso investirci? Cosa ne sarà di chi li ha in cassa?
La questione si è arricchita di ulteriori interessanti dettagli poche ore fa. Sondo l’ottima Liz Hoffman il gruppo guidato da SBF avrebbe cercato disperatamente capitali presso investitori della Silicon Valley e di Wall Street. Prima si sarebbe parlato di 1 miliardo necessario per il gruppo per continuare a fronteggiare la richiesta di prelievo da parte degli utenti.
Tutto questo mentre l’exchange dichiarava, anche ai nostri microfoni, di non avere alcun tipo di problema per quanto riguardava fondi e liquidità di proprietà dei clienti. Somma che sarebbe invece, secondo altre fonti, di 6 miliardi di dollari, un ammanco importante. Non è chiaro però per conto di chi FTX stesse chiedendo denaro. Se per essa stessa oppure per sistemare una situazione di Alameda sicuramente non migliore.
Sarà oggetto di un nostro speciale futuro tutto quanto è avvenuto nei giorni precedenti all’acquisizione. Perché facciamo ancora fatica a credere che decisioni di questo tipo arrivino in seguito a poche righe, e neanche troppo dettagliate, pubblicate da una testata.
In particolare riteniamo la tempistica dubbia, nel senso che il tutto è stato rivelato quando la storia aveva iniziato a sgonfiarsi. E probabilmente senza l’intervento di Binance a livello di informazione pubblica FTX avrebbe avuto una corda più lunga prima di impiccarsi.
Tutte questioni che andranno analizzate anche per capire qual è lo stato dell’arte nel mondo cripto. Un mondo cripto che, come prevedibile, sta attraversando un bear market importante, che sta portando ad ulteriore concentrazione almeno in termini di intermediari.
Con una situazione per Binance che è di win-win. Ci avrebbe rimesso mezzo miliardo almeno in $FTT, comunque asset molto poco liquido, a fronte della scomparsa o dell’acquisizione di un competitor che era il più agguerrito.
Ripetiamo che il deal, l’accordo, non è ancora definitivo e che è troppo presto per pensare che vada in porto. Ci sono buone possibilità che non venga mai portato a termine, in particolare dopo che si saranno aperti i book di FTX. Book che potrebbero contenere posizioni debitorie di cui nessuno era a conoscenza.
C’è anche la possibilità che l’intervento di Binance sia stato in ottica di evitare un crash per molti versi inaspettato e che avrebbe causato danni enormi a tutto il comparto. Danni che comunque non sembra si siano limitati: mentre chiudiamo questo articolo Bitcoin e il resto del comparto stanno crollando. E hanno toccato valori molto vicini ai minimi dell’anno.
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