No, non è ancora finita qui. Mentre la situazione di FTX è ancora in evoluzione, il mercato di Bitcoin e criptovalute dovrà fare i conti con un altro fattore di potenziale instabilità. Parliamo dei dati sull’inflazione USA, che saranno disponibili alle 14:30. Dati che tutti i mercati, non solo quelli legati al mondo cripto, seguono con grande attenzione.
Prima di fasciarsi la testa in anticipo, cerchiamo di ragionare e di capire che tipo di dati potrebbero venirne fuori e in che tipo di situazione saranno ricevuti. Tutto questo mentre il mercato cripto e Bitcoin ha recuperato qualcosa durante la sessione asiatica, dopo un ulteriore crollo verticale a seguito della notizia dell’abbandono delle trattative da parte di Binance per l’acquisizione di FTX.
Quel che è certo è che è prevista una turbolenza molto importante, di quelle che dovrebbero convincere tutti tranne i più spericolati a muoversi sul mercato a caccia di profitti di breve. Potrebbe però essere una buona scuola per capire come operare sui mercati. Scuola che possiamo frequentare anche senza rischi ricorrendo a Capital.com – che offre un conto demo gratuito con capitale virtuale – ideale appunto per imparare a muoversi sui mercati senza alcun rischio, perché il capitale che ci viene messo a disposizione è di carattere 100% virtuale.
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14:30 è l’ora X: arrivano di dati sull’inflazione
No, il mercato di Bitcoin e cripto non aveva bisogno di un altro motivo di instabilità. Ma il calendario economico non vuol sentire ragioni, e oggi ci serve su un piatto d’argento ma poggiato sul fango i dati relativi all’inflazione USA. Dati che per ovvi motivi tutti gli investitori seguono molto da vicino, in una situazione complessivamente tesa su tutti i mercati finanziari.
- Aspettative anno su anno all’8%
Il consenso degli analisti e dei mercati è per un’inflazione USA anno su anno intorno all’8%. Un dato particolarmente alto, ma che al tempo stesso sarebbe in ritirata rispetto a quanto visto nei mesi immediatamente precedenti.
Al contrario però di quanto abbiamo visto per l’appunto durante gli ultimi appuntamenti con il dato sull’inflazione, la lettura questa volta arriva in un contesto economico e di aspettative molto diverso.
- Fed tentenna? Il dato indirizzerà l’azione, ma forse non troppo
In realtà in un solo mese ne è passata molta di acqua sotto i ponti. Ad inizio novembre c’è stato l’ennesimo rialzo di 75 punti base dei tassi di interesse da parte di Federal Reserve, che però è stato accompagnato da nuove parole magiche.
Parole magiche che non rassicurarono granché i mercati, se non per poche ore, ma che a nostro avviso sono fondamentali per leggere la situazione dei prossimi giorni e dei prossimi mesi.
Federal Reserve ha iniziato, o meglio starebbe iniziando a tenere conto del fatto che le politiche monetarie hanno sempre un certo ritardo nel produrre effetti. E che quindi il dato dell’inflazione (e quello del mercato del lavoro) potrebbero non reagire subito. In altre parole, per chi non avesse ancora capito, anche in un dato dell’inflazione particolarmente alto e magari più alto delle aspettative, si potrebbe comunque ridurre la portata dell’azione di Fed in termini di rialzo dei tassi.
Questo a patto che le parole di Jerome Powell siano ancora ritenute dai mercati come potenzialmente veritiere, e che i mercati stessi, da Bitcoin fino ad Ethereum, per poi scendere verso asset crypto e verso le azioni, non ritengano possibile un nuovo dietro front.
Attesa volatilità altissima: meglio fare attenzione
Per le prossime ore, e mentre ci si avvicina all’uscita del dato, che è prevista subito dopo pranzo in Italia, si prevede la solita forte volatilità sugli asset. Volatilità che incontrerà una situazione già molto poco tranquilla e che potrebbe esserne addirittura esacerbata.
Per quanto sia difficile farlo in momenti così complicati per il mercato, il nostro consiglio è di non badare molto, se si è holder di lungo periodo, agli ovvi e vertiginosi movimenti non adatti ai principianti. E a nostro avviso neanche ai più esperti.