Della situazione di stress delle società che si occupano a livello professionale di mining Bitcoin avevamo già parlato qualche giorno fa sulle pagine di Criptovaluta.it. E avevamo anche preannunciato che non sarebbe stato assurdo vedere qualche grande gruppo energetico provare a fare il suo ingresso all’interno del comparto.
Ora arriva la conferma da Bitcoin Magazine, che alla prossima Bitcoin Conference in quel di Miami ha annunciato la presenza di un gruppo che vale oltre 160 miliardi di dollari di capitalizzazione. E che è uno dei gruppi più conosciuti e riconoscibili nel comparto petrolifero. Una notizia che lascia intendere come in realtà il futuro di Bitcoin sia molto diverso da quanto si prefigurano i suoi nemici di sempre.
Un futuro sul quale si può anche investire su lungo periodo. Possiamo acquistare Bitcoin anche su Kraken – vai qui per ottenere un conto gratuito pronto in pochi minuti – intermediario che permette di accedere a Bitcoin, così come permette di trasferirli subito verso una custodia sicura.
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Mentre in molti, quasi tutti nemici da sempre di Bitcoin, ne annunciano la prematura dipartita, in realtà dietro le quinte si lavora a diventare sempre più grandi. Questa volta ad essere oggetto dell’arrivo di un player di primissima fascia è il settore del mining, con un gruppo che vale quasi 200 miliardi e che opera nel settore petrolifero ed energetico, che presto farà parte di questo affascinante (e necessario) mondo legato a Bitcoin.
Si tratta di Shell, compagnia che è tra le più importanti al mondo nel suo settore di riferimento e che durante la prossima Bitcoin Conference a Miami, quella del 2023 per intenderci, dovrebbe presentare novità importanti per quanto riguarda il mondo del mining. Non si è capito ancora se impegni diretti (cosa più probabile), se la possibilità di utilizzare energia in surplus sui suoi siti di estrazione (altrettanto probabile) o un’operazione cosmetica e poco più (meno probabile).
Per ora i dettagli sono pochi, ma dopo l’interesse già di diverse grandi compagnie energetiche, possiamo dire che chi segue da vicino questo comparto non sarà affatto sorpreso.
Con qualche polemica che ovviamente è già partita e ci racconta di un mondo Bitcoin che, anche in virtù della sua origine anarchica, mal sopporta le intromissioni di grandi gruppi dell’economia tradizionale.
E in aggiunta il mining è diventato affare miliardario e oltremodo necessario per mantenere la sicurezza di tutto il network. Ben venga dunque, almeno nell’opinione di chi vi sta scrivendo, l’arrivo di gruppi come Shell se hanno effettivamente la possibilità di offrire qualcosa di concreto al mondo di Bitcoin.
Qualcosa di concreto che potrebbe avere anche dei risvolti positivi sull’impatto ambientale del mining Bitcoin. Qualcosa che talvolta è preso di mira da associazioni ambientaliste che stanno conducendo campagne non sempre sul pezzo, ma che comunque possono avere impatto sull’opinione pubblica.
Rimane poi il fatto che dovremo attendere dettagli su questa operazione, che con ogni probabilità verranno rivelati poco a poco, fino all’annuncio definitivo durante la Conference.
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