Il polverone su FTX arriva anche ai piani alti della finanza e negli uffici dei regolatori di mezzo mondo. Si sono già mossi Giappone, Turchia e Bahamas, mentre il resto del mondo lentamente cerca di seguire la scia di denaro e di, eventualmente, bloccarla. Sono pochi i possibili universi futuri nei quali SBF non dovrà fare la spola, almeno questo sembrerebbe oggi, tra diversi tribunali in diverse parti del mondo.
Ultimo in ordine temporale ad aggiungersi alla lista delle giurisdizioni che vogliono vederci chiaro è la California, con il Department of Financial Protection and Innovation che ha dichiarato l’avvio delle indagini a carico appunto di FTX. Indagini che potranno o meno portare a risultati nell’immediato, ma che comunque segnalano come qualcosa, in altre parti del mondo, si stia finalmente muovendo. E pochi minuti fa è anche arrivata una comunicazione da verificare secondo la quale CySEC,
Cosa che getta nello sconforto chi si era affidato ad intermediari comunque dotati di licenza e che rinforza il proposito di self custody. Anche chi compra cripto tramite un intermediario sicuro e con proof of reserves come Kraken – vai qui per ottenere un conto gratuito – vorrà da oggi in avanti spostare le proprie criptovalute e i propri Bitcoin verso wallet di proprietà, quegli unhosted wallet che tanto sono invisi al legislatore europeo.
Wallet di proprietà che avrebbero però messo al sicuro quanto acquistato dai cittadini europei, che si erano fidati di un entità, FTX, che in Europa era regolarmente registrata e in possesso di licenza.
Si muove anche la California: in Europa è però buio pesto
Il recente crack di FTX ha, comprensibilmente, agitato i regolatori e gli enti pubblici di vigilanza di tutto il mondo. Già ieri USA, Giappone, Turchia e Bahamas erano intervenute chi congelando i beni riconducibili a FTX, chi invece annunciando delle indagini. Sta di fatto che la situazione, e la posizione di SBF leader del gruppo, continuano ad aggravarsi.
Sono infatti arrivate negli ultimi minuti comunicazioni importanti: prima quella della California, che appunto tramite il dipartimento statale che si occupa di regolamentazione degli intermediari finanziari annuncia indagini su quanto accaduto e su eventuali responsabilità e fondi del gruppo.
Poi arriva, almeno secondo Bloomberg, la sospensione della licenza CySEC, ovvero quella ottenuta da FTX Europe a Cipro, con metodi poco ortodossi dei quali avevamo già parlato in una nostra inchiesta di ieri. Tutto è bene quel che finisce bene? Staremo a vedere. Per il momento abbiamo sempre più indagini, l’impegno già fattivo delle Bahamas (che ha congelato ogni tipo di bene e già nominato un liquidatore) e l’ente di diritto europeo che finalmente fa la prima mossa.
Partita ancora aperta: difficile recuperare i fondi
A molti la mossa di CySEC – che deve essere ancora confermata tramite comunicato ufficiale – apparirà come tardiva. E apparirà anche come insufficiente dopo che Criptovaluta.it si è preoccupata di chiarire i fatti che hanno portato all’ottenimento della licenza stessa da parte di FTX.
Continueremo a monitorare la situazione, partendo dal fatto che, purtroppo, sarà molto difficile per gli utenti recuperare da questo punto in poi i propri fondi. Chi dovesse avere ancora accesso al proprio account, rimane consigliato fare screenshot dei propri possedimenti.
E dopo aver fatto lo screenshot? Cosa possiamo fare?
Buongiorno a tutto il gruppo. Effetto domino, sarà BlockFi il prossimo? La situazione sembra molto simile a ciò che abbiamo visto con Celsius e 3AC crollate sull’onda dell’implosione di Luna. Peccato perchè ne risente tutto il comparto della poca serietà di certe persone. Buona giornata.