Le quotazioni di VeChain (VET) si trovano in un contesto ribassista di fondo, che non ha ancora trovato soddisfazione nonostante il raggiungimento dei recenti minimi a 0.0178. Tali minimi sono stati registrati lunedì 14 scorso su livelli che non si rivedevano da dicembre 2020.
Il grafico a candele settimanali evidenzia una forte pressione in vendita, che il mercato sta esercitando sull’area di supporto di lungo periodo compresa fra 0.0185/0.0189. L’area è stata già forata per alcune ore con il raggiungimento dei minimi menzionati, ma i prezzi non sono ancora riusciti a consolidarne la rottura, tanto che, mentre scriviamo, sono tornati ad oscillare in zona 0.0190.
L’impostazione ancora insistentemente ribassista che sta attanagliando questa valuta digitale, è in forte contrasto con le effettive potenzialità a lungo termine che sono insite nella sua tecnologia. Ricordiamo infatti che VeChain è stata inventata per un utilizzo molto concreto: concentrarsi fortemente sulla gestione della supply chain. VET è particolarmente adatta a monitorare il movimento delle merci e la catena di approvvigionamento, tant’è vero che è supportata da investimenti di grandi aziende a livello globale. Almeno in teoria, questo gli dovrebbe conferire un livello di stabilità e legittimità che manca ancora ad altre cryptovalute.
Si tratta inoltre di una crypto costruita sulla tecnologia blockchain di Ethereum. Ciò le garantisce una serie di vantaggi, primo fra tutti la maggiore scalabilità rispetto a Bitcoin. VeChain può gestire più transazioni al secondo, ed è più flessibile, consentendo lo sviluppo di contratti intelligenti e altre applicazioni complesse. Infine, la blockchain di Ethereum è più sicura, grazie al suo utilizzo del consenso Proof-of-Stake.
Rispetto all’analisi che avevamo pubblicato il 2 novembre scorso, VeChain ha sostanzialmente rispettato le premesse di arretramento ma, prima di scendere fino al target di quota 0.0201, ha effettuato un ultimo rialzo del tutto inatteso fino a 0.0284 (picco dell’8 novembre). Dobbiamo quindi in ogni caso procedere ad una revisione completa di tutti i riferimenti tecnici validi per le prossime 5-10 giornate (almeno).
Su grafico a barre da 30 minuti possiamo distinguere a 0.0211/0.0215 ed a 0.0226/0.0230 le nuove resistenze di breve periodo. Si tratta di livelli che costituiranno punti di ripartenza probabile del ribasso in caso di nuovi recuperi, in particolare fra oggi e mercoledì prossimo, 23 novembre. Le proiezioni indicano obiettivi a 0.0168 e 0.0155. Il segnale tecnico è short solo su riavvicinamenti alle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 0.0200. Lo scenario verrebbe annullato e rivisto solo nell’eventualità di rottura rialzista della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 0.0230. Mentre sono le 15.52 CET di giovedì 17 novembre, VET viene scambiata sui migliori exchanges mondiali a 0.0191 dollari, in calo del -4.44% su base giornaliera.