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Il miliardario in FUGA dalle crypto | Sosteneva Ethereum e Dogecoin!

2 anni fa
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Forse il mondo sta guarendo. Nella giornata di ieri, almeno negli USA, ha tenuto banco una lunga sequela di unfollow da parte di Mark Cuban nei confronti di diversi personaggi di spicco della criptosfera, quel curioso universo fatto di analisti, specialisti, podcaster e giornalisti che seguono il settore. Per quanto Twitter non meriti affatto una telecronaca minuto per minuto, dato che c’è in ballo il miliardario Mark Cuban, forse è il caso di capire cosa sta succedendo e quali potrebbero esserne le motivazioni.

La nostra tesi, che cercheremo di spiegare nell’approfondimento, è che la cosa tutto sommato non dovrebbe interessarci. Mark Cuban ha provato a cavalcare l’onda della DeFi, di Dogecoin e di tanti altri micro e macro universi, senza aver trovato mai una casa propria in questo mondo e senza aver lasciato nulla di memorabile. Con la marea che si ritira era forse più che ovvia un’inversione a U. Che è un buon segno per il mercato.

Mercato che ha aperto in grande sofferenza, trascinato giù dalle aperture poco confortevoli delle borse asiatiche prima e di quelle europee poi. Il tutto all’interno di una settimana che si preannuncia ad alta tensione. Alta tensione che potrebbe interessare qualche trader, che dovrebbe però premunirsi andando ad operare solo con intermediari solidi. eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con CAPITALE DI PROVA incluso – è un intermediario che ci permette di investire su 78+ cripto asset e con gli strumenti necessari per muoversi correttamente.

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Mark Cuban non vuole più saperne nulla delle cripto, di Bitcoin e Ethereum

O almeno questo è quanto ci è dato comprendere dal suo comportamento recente su Twitter. Raffica di unfollow che hanno coinvolto specialisti del settore come Cobie, nonché diversi account di società e di protocolli, a partire da Solana e per finire su Uniswap, Metamask, Dapper Labs. Una mossa che per molti sarà sembrata una sorpresa, dato il grande impegno del tycoon nello spazio, almeno durante l’ultima bull run.

Ce ne faremo una ragione

Ce lo ricorderemo come grande appassionato di $DOGE, quanto ancora il suo entusiasmo era tale da spingere la sua squadra, i Dallas Mavericks, ad accettare Dogecoin e altre cripto per i pagamenti. Così come lo ricorderemo per il suo recente ma non troppo impegno con Ethereum e Matic, anche questo passato relativamente in sordina.

Sta di fatto che dopo aver provato a diventare una sorta di centro nevralgico delle cripto tra i grandi investitori, e dopo aver ricevuto forse più pernacchie che applausi, Mark Cuban sembrerebbe averne le scatole piene. Ed è voluto andare via sbattendo la porta in modo plateale, affinché un po’ tutti ne parlassimo. Sopravviveremo? Certamente sì. Qualcuno non crederà più in questo mondo per colpa di Mark Cuban? Fatti suoi francamente.

Bitcoin non ha bisogno di idoli: e questa ne è l’ennesima prova

Gli amici bitcoiner che seguono Criptovaluta.it se la rideranno sotto i baffi, dato che Mark Cuban mai si era dimostrato essere un grande appassionato di Bitcoin. Anzi, aveva più volte anche in pubblico dimostrato di saperne poco e di confondere l’intero comparto, scambiandolo per l’ennesimo ascensore verso i miliardi.

Poco male, ce ne faremo una ragione. E potremo farcela anche e soprattutto perché non abbiamo mai avuto bisogno di idoli e mai ne avremo bisogno in futuro. Fortunatamente non basta presentarsi con un buon vestito (e un buon curriculum) per diventare il genio delle criptovalute e l’idolo oggetto di adorazione. Non è accaduto durante la recente bull run, non accadrà a maggior ragione durante un bear market che sta seminando sangue e terrore.

Se qualcuno non dovesse avere la fibra, la voglia o semplicemente il gusto di rimanere qui a costruire, potrà sicuramente allontanarsi. Magari sbattendo la porta, ammesso che a qualcuno interessi.

Ogniqualvolta il mondo cripto ha creato degli idoli ha finito per pagare con gli interessi la fiducia riposta in questa o quella persona. È stato così nel caso di Do Kwon, è stato così nel caso di SBF/FTX, è stato così in tanti altri casi. Forse da questo sonoro schiaffone, quello di FTX, impareremo finalmente anche questo.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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