Le quotazioni di Theta (THETA) sono scese anche oggi a nuovi minimi relativi, toccando quota 0.8009 contro dollaro USA. Solo in seguito è scattata una reazione, tuttora in corso, che tuttavia non ha generato ancora alcuna indicazione di inversione al rialzo della tendenza. La pressione in vendita si sta mantenendo molto elevata su questa crypto, sin dal picco del 4 novembre scorso, toccato a quota 1.3370.
Sicuramente esiste anche una componente speculativa che sta spingendo verso nuovi minimi, ma riteniamo che il problema principale di Theta sia più che altro la mancanza di liquidità. Sarà probabilmente necessario un ulteriore avvicinamento alla zona degli 0.7000/0.7500 dollari, prima che i rialzisti avvertano di nuovo lo stimolo a comprare.
Rispetto all’analisi dell’11 novembre scorso, abbiamo avuto conferma alle aspettative di ampliamento del ribasso. Entrambe le resistenze visibili su grafico a barre da 30 minuti si sono abbassate questa settimana, portandosi a 0.9020/9110 e 0.9975/1.0110. Le resistenze sono i punti ove, tecnicamente, si presuppone stiano concentrandosi in questa fase i venditori. Costituiranno quindi altrettanti probabili punti di ripartenza del ribasso in caso di nuovi recuperi, particolarmente se entro la fine della settimana in corso (domenica 27).
Le proiezioni indicano un nuovo target ribassista, più basso che in precedenza, a quota 0.7280/7285. Solo dopo il raggiungimento di questo livello potremo appurare – previa aggiornamenti – l’eventuale presenza di indicazioni rialziste. Il segnale tecnico è short su nuovi test delle resistenze, in ogni caso da prezzi non inferiori a 0.9020. Lo stop per lo scenario scatterebbe solo dopo un’eventuale chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 1.0110. Quando sono le 19.01 CET di martedì 22, THETA viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 0.8418 dollari, in recupero del +1.38% su base giornaliera.
Passiamo ora all’analisi di Avalanche (AVAX), su cui, invece, riteniamo ci siano novità tecniche di rilievo da segnalare. Rispetto all’analisi dell’11 novembre scorso abbiamo avuto conferma alle aspettative di ampliamento della debolezza. I prezzi non si sono mai neppure riavvicinati alle resistenze; l’unico rimbalzo di rilievo è maturato fra il 14 ed il 15 scorsi, ma si è spento già a ridosso della linea dei 14 dollari, ben prima dell’ex resistenza a 15.25/15.42.
Il target ribassista che avevamo indicato a 10.46/10.62 è virtualmente ancora attivo, posto in corrispondenza del primo supporto ora visibile su grafici a barre da 30 minuti. E’ ancora possibile, in altre parole, che il mercato possa ampliare l’attuale fase di debolezza fino ad un test pieno del supporto. Da questo momento, però, sia il supporto menzionato che quello principale di medio periodo, posto a 9.35/9.50, costituiranno altrettanti probabili punti di ripartenza del rialzo.
Ci aspettiamo infatti un progressivo aumento della pressione rialzista sin dalle prossime 3-5 giornate, nelle quali – lo ripetiamo – è ancora possibile il raggiungimento di un ultimo minimo relativo. Lo scenario prevede un’inversione in direzione di 15.27/30, primo obiettivo, e successivamente 18.57/62, obiettivo principale di tendenza. Il segnale tecnico è long su test dei supporti, in ogni caso da rilevazioni non superiori a 12.502. Cerchiamo di operare al rialzo solo quando i valori sono ad una distanza ragionevole dai supporti, per ottenere un rapporto teorico fra rischio/beneficio il più possibile a favore; in caso contrario, evitiamo di aprire posizioni. Lo scenario verrebbe annullato da una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 9.35. Mentre sono le 19.24 CET di martedì 22 novembre, AVAX viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 12.18 dollari, in guadagno del +3.22% da ieri.