Le quotazioni di Elrond (EGLD) sono fresche reduci dal raggiungimento di nuovi minimi relativi, raggiunti martedì 22 a quota 34.91. La violazione del minimo del 9 novembre scorso, quota 39.94, conferma lo stato di salute del trend ribassista che si sta sviluppando dal picco relativo del 3 novembre a 63.98, e che finora ha condotto ad una perdita di valore complessiva del -38.40% in meno di 20 giorni.
Su grafico a candele settimanali possiamo constatare come la direzionalità ribassista si sia notevolmente affievolita sin dalla scorsa settimana, durante la quale si è evidenziato un range di oscillazione nettamente più stretto rispetto a quello della precedente. Considerato che le medie mobili più veloci si trovavano relativamente lontane, proprio a causa della rapidità con la quale si era sviluppato il ribasso, ci potevano teoricamente essere le condizioni per una reazione corposa, almeno fino alla zona dei 50-51 dollari. La reazione però non si è manifestata, evidenziando un probabile problema di liquidità. I compratori, se ci sono, si stanno nascondendo molto bene.
Ricordiamo, per chi non la conoscesse, che Elrond è una cryptovaluta di nuova generazione progettata pensando agli investimenti. Utilizza una combinazione di Proof-of-Work e Proof-of-Stake per proteggere la propria rete e gli utenti possono guadagnare premi per aver investito tempo e risorse nella rete. Questo modello di investimento, almeno teoricamente, dovrebbe riscuotere maggiori probabilità di generare rendimenti per i suoi investitori a lungo termine.
Elrond è fortemente focalizzato sulla sicurezza, con funzionalità come la crittografia end-to-end e portafogli multi-sig, che rendono estremamente difficile hackerare i fondi di investimento. Dispone inoltre di un’architettura di sharding unica, che gli consente di elaborare le transazioni molto più velocemente rispetto ad altre cryptovalute. Questo lo rende ideale per l’utilizzo in alcune aree-chiave, come i pagamenti online, dove la velocità è essenziale.
Rispetto allo scenario tecnico che avevamo introdotto con l’ultima analisi, possiamo constatare su grafico a barre di 30 minuti come i prezzi abbiano confermato un’inclinazione ribassista, ma si siano tenuti stabilmente lontani dalle resistenze. Tali livelli si sono quindi abbassati, portandosi a 41.96/42.24 ed a 45.10/45.40. Le resistenze sono i punti ove, da un punto di vista tecnico, si presuppone siano concentrati i venditori. Entrambe costituiranno quindi punti di probabile ripartenza del ribasso in caso di nuovi recuperi.
Le proiezioni indicano obiettivi aggiornati a 37.45 e 36.00/36.15. Solo dopo il raggiungimento di quest’ultimo livello potremo appurare – previa aggiornamenti – se ci siano le condizioni per piazzare qualche ordine di acquisto puntando al recupero. Il segnale tecnico è short su test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 41.85. Lo stop per lo scenario scatterebbe solo nell’eventualità di rottura della seconda resistenza, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 45.40. Quando sono le 16.21 CET di mercoledì 23 novembre, EGLD viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 41.53 dollari, in guadagno del +0.85% su base giornaliera.
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