SCOOP: Arrivano i primi commenti sulla bozza della Legge di Bilancio che contiene, tra le altre cose, anche un nuovo contesto fiscale per le criptovalute, che introduce un’imposta sostitutiva per i guadagni nel comparto al 14%, indicando al tempo stesso una soglia di non tassabilità fino a 2.000€.
Abbiamo raccolto il commento di Luca Carabetta e Davide Zanichelli, entrambi ex-parlamentari del Movimento 5 Stelle, che durante la scorsa legislatura hanno animato anche il gruppo dedicato allo studio e alla conoscenza di Bitcoin e delle criptovalute. Novità che saranno comunque operative dal 1° gennaio 2023, ammesso che il testo sia approvato nella sua forma attuale. Non cambia per ora nulla per chi vuole acquistare criptovalute o Bitcoin, in particolare se con operatori registrati regolarmente in Europa come la piattaforma affidabile eToro – vai qui per ricevere un conto virtuale gratuito per cripto e altri asset perfetto per trading in sicurezza – intermediario che offre un quadro chiaro anche dal punto di vista fiscale e dichiarativo.
Operatori che in particolare dopo che la legge sarà entrata in vigore aiuteranno ad avere un quadro più chiaro e semplice da gestire anche in sede dichiarativa, su 78+ crypto asset e su migliaia di asset dei mercati finanziari classici.
Legge di bilancio e tasse su Bitcoin e cripto: arrivano i primi commenti
L’ultima delle bozze della Legge di Bilancio attualmente in discussione alla Camera ha già innescato reazioni sia tra gli appassionati, sia tra chi si occupa di policy, di politica e di tassazione. Abbiamo raccolto a caldo il commento di Luca Carabetta e di Davide Zanichelli, entrambi in forze al Movimento 5 Stelle e deputati della scorsa legislatura.
“si registra positivamente la volontà di affrontare il tema delle criptovalute in questa manovra ma la compressione dei tempi della legge di bilancio rischia però di creare problemi se non si correggeranno alcune storture.
Aggiungendo poi.
Ad una prima lettura della bozza di articolato se si chiariscono alcuni aspetti come il ravvedimento o la successione, però saltano all’occhio alcuni strafalcioni come l’imposizione dell’imposta di bollo sui wallet, cosa complicata per i provider (non tutti italiani) e impossibile per i cold wallet.
Dubbi legittimi che riguardano la riscossione di un’imposta di bollo i cui contorni sono ancora da definirsi, anche in relazione a chi dovrà farsi carico della riscossione e che potrebbe porre, ad avviso di chi vi scrive, in posizione di svantaggio competitivo proprio quegli operatori ed exchange che hanno deciso di operare secondo quanto previsto dalle leggi del nostro Paese. Aggiungono poi i due ex-deputati.
Prima di proporre questa regolamentazione meramente fiscale, il Governo avrebbe dovuto, ascoltare gli operatori e i professionisti italiani del settore prima di proporre questa regolamentazione concepita a porte chiuse dal MEF su un tema di frontiera come questo. Sbagliare nel definire le regole rischia di far uscire dal nostro paese imprenditori, capitali e cervelli rimanendo indietro rispetto ad altri stati anche Europei come Francia e Germania.
Il timore dunque che si finisca per affrontare il fenomeno soltanto sotto l’aspetto fiscale e dunque sotto quello che interessa le casse dell’Erario, senza una disciplina organica che vada ad offrire un contesto chiaro all’interno del quale operare.
Durante la scorsa legislatura avevamo fatto delle proposte in Parlamento discusse ed elaborate si sarebbe potuto partire da lì. Ora non resta che cercare di mettere una pezza nella discussione in parlamento una volta che si avrà il testo definitivo.
La discussione sarà accesa
Per quanto si tratti ancora di una bozza, c’è un’altra probabilità che il testo passi così com’è, fatta salva la possibilità di avere qualche modifica minima. Una norma che, per quanto introduca una tassazione di massima che in molti trovano conveniente (Niente sotto i 2.000€, 14% superata la soglia) non troverà sicuramente il favore di tutti.
Per una disciplina maggiormente organica della materia, si dovrà aspettare un altro tipo di interesse, ammesso che questo possa nascere all’interno di questa legislatura. Legislature che durano 5 anni, un’era geologica per il mondo di criptovalute e Bitcoin.
Come ho già detto non ho capito nulla.
Qualcuno ha detto scherzosamente che avrebbe preteso la marca da bollo da incollare sul wallet 🤣🤣🤣🤣🤣
Dovremmo dichiarare il wallet e pagare il 14% come imposta?
O solo sulla plusvalenza?
Oppure sull’acquisto?
Oppure sulla vendita?
Oppure sulla giacenza?
Ripeto anche qui, la legge non ammette ignoranza, ma noi non siamo ignoranti, sono loro che scrivono in modo incomprensibile, anzi, sovrascrivono incomprensibilmente su qualcosa che era già incomprensibile.
Sono anni che lo dico alla mia compagna di trasferirci in Svizzera………
Poi, parlando di bitcoin, così per una volta non sono fuori tema.
Come mai oggi la Grayscale Bitoin trust è a più 9 e mezzo %???
Aspettarsi chiarezza dall’ignoranza è come andare da un qui verso la luna solo sognando