Sì, sono ancora gli effetti, se vogliamo a catena, del fallimento di FTX. Ne avevamo anticipato la possibilità qualche giorno fa e ora arriva la conferma: CZ di Binance farà una nuova offerta per Voyager, dopo che l’asta precedente vide prevalere FTX. Una conferma che arriva durante un’intervista con Bloomberg, nella quale il leader di Binance ha anche offerto altri spunti interessanti.
Sembra dunque che, almeno in relazione a certe attività, sia Binance a voler rimpiazzare quel ruolo da banca centrale che, almeno a parole, era in realtà stata FTX ad aver auto-assunto. E crediamo che tutti sappiano come sia andata a finire.
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Una nuova offerta, che probabilmente terrà conto del fatto che FTX più non è e che di altri acquirenti non sembra ce ne siano poi tanti all’orizzonte. Lo conferma CZ di Binance in relazione a Voyager, gruppo ormai in difficoltà da qualche tempo ma che tra le dotazioni deve pur avere qualcosa di interessante.
Lo ha confermato appunto il leader di Binance, all’intero di un’intervista rilasciata a Bloomberg, all’interno della quale ha anche avuto modo di occuparsi ad una questione che ormai si trascina da molto tempo, ovvero quella delle origini cinesi del suo exchange.
“Binance non è affatto una compagnia cinese, non abbiamo alcun tipo di legame con la Cina”. Il CEO Changpeng “CZ” Zhao, che sta valutando un’offerta per gli asset della crypto-azienda in fallimento Voyager, ha detto a Bloomberg che la sua compagnia è erroneamente ritenuta essere una compagnia cinese perché “io sembro cinese”.
Per i dettagli dell’offerta ci sarà sicuramente da aspettare, così come ci sarà da aspettare l’eventuale risposta di chi sta curando le procedure fallimentari che riguardano il gruppo in dissesto. Gruppo che sembrava aver trovato in FTX il proverbiale salvatore della patria, salvatore che però è poi finito anch’esso in Chapter 11, e dunque ad un passo dal fallimento che, almeno per ora, sembrerebbe essere inevitabile.
Ricordiamo ai nostri lettori che Binance ha anche confermato l’attivazione di un fondo, la cui dotazione dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo, per soccorrere progetti di valore che potrebbero però trovarsi ad affrontare una momentanea crisi di liquidità innescata dal fallimento di FTX.
Al fondo potrebbero partecipare anche altri soggetti, mentre CZ soltanto poche ore fa ha smentito il suo incontro con investitori di Abu Dhabi proprio al fine di rimpolpare tale fondo. Si sta creando, almeno sulla carta, una sorta di cuscinetto che dovrebbe provare a contenere l’effetto contagio innescato da FTX.
Tutto questo mentre continuano a svilupparsi delle situazioni problematiche in seno a player forse anche più importanti di FTX.
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