Le quotazioni di Iota (IOT) stanno attraversando una sessione di leggero arretramento, giunta dopo alcune giornate caratterizzate da ampie esclusioni ma nessuna direzionalità. I prezzi, da domenica scorsa 20 novembre, si sono limitati infatti a cambiare ripetutamente tendenza nel range fra 0.2335 e 0.1910 contro dollaro USA. Da un punto di vista tecnico non si tratta di una buona notizia, in quanto una stabilizzazione prolungata su questi livelli consente al mercato di smaltire l’ipervenduto che si era accumulato durante la prima parte del mese, gettando le basi per possibili nuovi affondi.
Su grafico a candele weekly possiamo constatare come, a partire dalla settimana del 14 novembre, i prezzi stiano generando candele con ombre lunghe e corpo stretto, che sono la firma distintiva del periodo di indecisione attraversato in questo momento dagli operatori. Tali candele si sono sviluppate sotto all’area dei “vecchi” supporti di lungo periodo, in particolare quelli concentrati nell’area fra 0.2160 e 0.2260, il che costituisce indicazione di debolezza. C’è il rischio che questi vecchi supporti assumano ora funzione di resistenza, creando una solida barriera contro eventuali recuperi.
Su grafico a barre da 30 minuti, la prima cosa da notare è la presenza di numerosi “spikes” ribassisti, il più ampio dei quali è lo stesso che ha condotto al raggiungimento dei nuovi minimi dell’anno, il 17 novembre scorso, a quota 0.1720. Tale livello era stato indicato come target ribassista principale in occasione della nostra più recente analisi. Ognuno di questi spikes occupa la durata di una barra da mezzora, ma in realtà si tratta di movimenti che sono durati solo pochi secondi ciascuno. Questi fenomeni sono dovuti, nella maggior parte dei casi, all’inserimento di ordini di vendita a mercato particolarmente corposi, giunti da qualche grosso operatore. Evidentemente non si trovavano in quei momenti delle controparti che volessero acquistare, per cui i prezzi sono scesi fino al primo valore disponibile sul book. Si tratta di un segnale pessimo, perché indica la presenza di ampi vuoti di liquidità appena sotto alle quotazioni attuali.
Le resistenze aggiornate si trovano adesso a 0.2160/2190 e 0.2510/2540, punti di probabile ripiegamento in caso di recuperi. Le proiezioni sono ancora ribassiste con nuovi obiettivi a 0.1667/1682 e 0.1508/1525. Il segnale tecnico è short su test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 0.2150. Lo stop per lo scenario tecnico descritto scatterebbe solo nell’eventualità di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 0.2540. Mentre sono le 16.02 CET di giovedì 23 novembre, IOT viene scambiato sui migliori exchanges globali a 0.2147 dollari, in calo del -2.72% su base giornaliera.