La blockchain e le criptovalute possono talvolta avere dei compagni di viaggio che ci si aspettava, seppur quando in ballo c’è la politica – in particolare quella internazionale – è bene non entusiasmarsi troppo per questo o quell’interesse manifestato. Si torna a parlare di Vladimir Putin e si torna a parlare di blockchain, anche se forse si dovrebbe fare un discorso, anche questa volta, decisamente più ampio.
Il leader russo ha infatti detto a chiare lettere di auspicarsi un mondo basato sulla blockchain e sulle valute digitali come sistema di pagamento internazionale, cosa che aiuterebbe il mondo stesso a liberarsi dal giogo del monopolista, che in questo caso è il sistema SWIFT. Bello, bravo, amico nostro? Un attimo, perché la questione è come purtroppo spesso accade molto più complessa di quanto possa apparire ad una lettura superficiale di quanto detto da Putin.
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Così sembrerebbe. Il Presidente russo, durante la Conferenza sull’Intelligenza Artificiale di Mosca di qualche giorno fa, si sarebbe espresso con toni molto concilianti e aperti alle tecnologie in blockchain e alle criptovalute in generale.
La tecnologia delle valute digitali e della blockchain può essere utilizzata per creare un nuovo sistema di pagamenti internazionali, che sarà molto più conveniente, assolutamente sicuro per i propri utenti e, più importante, che non dipenderà dalle banche o dalle interferenze di paesi terzi. Credo che qualcosa come questo sarà sicuramente creato e si svilupperà perché nessuno ama i diktat dei monopolisti, che danneggiano tutti, monopolisti inclusi.
Per capire cosa abbia detto effettivamente Vladimir Putin è bene vivisezionare il breve discorso e cercare di capire non solo chi sia il destinatario dei suoi complimenti, ma anche quello dei suoi strali.
La Russia, come in realtà un buon numero di paesi al mondo, si lamenta da sempre della centralità di SWIFT e di altri sistemi per il settlement internazionale anche tra banche, che sono tutti o quasi rigorosamente nelle mani degli Stati Uniti o comunque del blocco occidentale. Con l’utilizzo di SWIFT come ritorsione di carattere politico da parte degli USA, il re si è spogliato e ha innescato tutta una serie di discussioni, in particolare nel blocco dei paesi non allineati con gli Stati Uniti, sulle possibilità di rimpiazzare tale sistema.
Rimpiazzo che, checché ne dicano i sostenitori dell’una o dell’altra fazione, si è dimostrato essere piuttosto difficile, con la Russia che ha chiuso qualche accordo 1 a 1 con certi paesi, ma che sicuramente continuerà ad avere difficoltà enormi per quanto riguarda la possibilità di pagare liberamente all’estero.
Secondo punto: le banche: Putin sembrerebbe essersi espresso, poco sopra, con toni non esattamente concilianti verso queste. La verità è però anche qui legata a quanto il paese ha sofferto negli ultimi mesi come ritorsione a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Il grosso delle banche russe è stato espulso dal circuito SWIFT e le banche estere che detenevano asset russi li hanno congelati.
In altre parole Vladimir Putin si è accorto, a sue spese, che not your keys, not your coins. E ora, almeno da questo discorso, sembrerebbe voler correre ai ripari. Sul fatto che la via che ha indicato sia percorribile non siamo però sicuri di essere d’accordo.
In realtà ci sono altri aspetti del breve discorso di Vladimir Putin che sembrano non essere una buona fotografia del presente. Di network che permettano lo spostamento non mediato di grandi valori ce ne sono già diversi. Se si può temere qualcosa in termini di utilizzo di tecnologie centralizzate come Tether, ci sono fior di asset crypto che possono essere spostati senza che nessuno possa congelarli.
Non c’è dunque, come invece sembrerebbe volere Putin, la necessità di inventare di nuovo l’acqua calda. A mancare sono banche che siano disposte ad offrire determinati servizi facendo poi settlement on chain. Dalle lettere di credito ai servizi di custodia e di escrow. Per ora non ci sono, anche a causa di leggi schizofreniche e di comportamenti rapidamente mutevoli anche in paesi come la Russia.
Ed è qui che dovrebbe lavorare la Russia stessa se volesse farsi pioniera di un sistema parallelo a SWIFT. Un sistema che avrà comunque nei nodi di uscita, se così vogliamo chiamarli, i propri punti deboli. Le norme di OFAC si applicano anche ai singoli e anche ai network. E pensare che la Russia possa agilmente superare le sanzioni rivolgendosi alla blockchain è per ora una fantasia dall’inizio alla fine.
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Certo che l'amico Vlad ha uno strano modo di dimostrare al mondo la sua idea di libertà, e parla di Bitcoin come mezzo di rivoluzione al monopolio.
Mi sa che è un altro di che di Bitcoin non ha capito un cxxo.
Mi vien da pensare che alla fine quello che non ha capito sono io, mi sento come il pazzo che va contromano in autostrada e pensa: " ma guarda quanti deficienti che vanno contromano".
Ah, e meno male che non siamo in Russia altrimenti per questo commento mi facevo 30 anni di galera in Siberia.
La libertà la si vuole sempre quando è la propria ad essere a rischio :)
Quando è quella altrui... Chissene!
E sì.
Che strano essere l'uomo, vive la propria vita con la strana e innata convinzione di essere immortale e solo alla fine sì rende conto che non lo è, e a quel punto rivivendo la sua storia ha il rimorso di non averla vissuta per quello che era.
Ho sempre pensato che l'universo nelle sue infinite forme avesse bisogno di una coscienza per poter contemplare sé stesso.
Non sarebbe bello pensare che in fondo lo scopo è solo quello?
Non ci si ferma più a pensare, a contemplare la natura e le stelle, per prendere atto di quanto in fondo siamo insignificanti, quanto siamo piccoli dinnanzi al pianeta e quanto è insignificante il pianeta rispetto al sole.
C'è una stella nella costellazione di Orione di nome Betelgeuse che è ottocento volte il nostro sole, ma quello che mi impressiona è che anche lei nel mio pensiero trova spazio pur essendo così enorme.
A volte penso, se dovessi rinascere non rinascerei su questo pianeta, ma poi penso, se sono già rinato allora questo pensiero l'ho già avuto e se mi trovo qui allora che posto pessimo doveva essere quello in cui mi trovavo?
Mah! Domande senza risposte, il tranello della mente, il dispetto della coscienza.
E lo so, pensate quanto è difficile per me vivere con me stesso!🙂
Putin si e' piu' volte dichiarato favorevole alla blockchain, e non da oggi. ricordo l'incontro con Buterin di qualche anno fa in cui disse': "se internet e' degli occidentali, noi avremo la blockchain'. E' chiaro che a Russia e BRICS in generale, che vogliono disfarsi di SWIFT e $ quale misura di tutte le cose, la blockchain calzi a pennello. Al contrario, e' proprio ai controllori degli scambi internazionali e ai padroni del dollaro che cripto e blockchain appaiono come lo sterco del demonio. E' un ragionamento che non fa una grinza.