Le quotazioni di Synthetix (SNX) stanno effettuando oggi un leggero arretramento contro dollaro americano. Come visibile su grafico a candele giornaliere, i prezzi sono stati oggetto di ripetuti cambi di tendenza sin dal 14 novembre scorso, in un quadro di stabilizzazione che sta vedendo il mercato ridurre progressivamente la volatilità. Gli scambi si sono concentrati nelle ultime 5-10 giornate fra 1.67/1.72, area attorno alla quale è stata registrata la maggior parte delle contrattazioni.
L’elemento più rilevante da un punto di vista tecnico è stato il raggiungimento di due minimi a quota 1.54 durante le sessioni del 14 e 21 novembre scorsi. Non possiamo parlare però di un “doppio minimo”, in quanto tale figura tecnica rialzista verrebbe innescata solo dall’eventuale rottura della cosiddetta “neckline”, passante per il picco più alto compreso fra i due minimi. Nello specifico, si tratta del picco del 14/11 posto a 1.86. Riteniamo sia preferibile mantenere un’impostazione operativa ribassista, in quanto non ci sono attualmente indicazioni della volontà del mercato di puntare agli 1.86; pare più probabile che vengano invece raggiunti nuovi minimi.
Ricordiamo, per chi non la conoscesse, che Synthetix è una cryptovaluta relativamente recente, creata nel 2017, che ricopre attualmente la 69ma posizione a livello globale nella classifica degli asset digitali più capitalizzati. A differenza di altre cryptovalute, che possono essere negoziate solo su exchange decentralizzati, Synthetix consente agli utenti di fare trading su exchange centralizzati come Binance e Kucoin.
Ciò rende molto più facile acquistare e vendere Synthetix, poiché non è necessario creare un wallet nè affrontare le complessità degli scambi decentralizzati. Gli utenti possono inoltre guadagnare interessi sul proprio investimento, attraverso un processo noto come “staking”. Questi premi possono poi essere utilizzati per acquistare beni e servizi sulla piattaforma o scambiati con altre valute.
Su grafico a barre da 30 minuti ci concentriamo in particolare sull’attuale disposizione delle resistenze, ossia di quei livelli tecnici che mantengono attivo il segnale ribassista già in vigore. Rispetto all’analisi che avevamo proposto il 14 novembre scorso, è interessante rilevare come si sia abbassata la resistenza principale, segnalando con ciò un aumento lento – ma progressivo – della pressione in vendita.
Le resistenze sono disposte adesso a 1.72/73 e 1.87/89, altrettanti potenziali punti di ripartenza del ribasso, da sfruttare in caso di recuperi. La maggior variazione ai riferimenti tecnici riguarda invece l’obiettivo principale ribassista, posto adesso più vicino rispetto a quanto originariamente preventivato. Si è infatti formato un supporto/target a 1.39, che limita gli spazi di allargamento delle vendite. Al raggiungimento di tale obiettivo dovremo attendere segnali prima di aggiornare lo scenario, in quanto potrebbero verificarsi le condizioni per un successivo recupero.
Il segnale tecnico è short su nuovi test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 1.70. Evitiamo di intervenire short da prezzi eccessivamente lontani dalle resistenze, per ottenere un teorico rapporto fra rischio/beneficio il più possibile a favore. Lo scenario verrebbe annullato e rivisto solo in presenza di una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 1.89. Mentre sono le 19.44 CET di martedì 29 novembre, SNX viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 1.63 dollari, in calo del -1.81% da ieri.