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Il Brasile approva la “Legge Bitcoin” | Trattamento di favore per le Crypto

Anche la Camera dei Deputati brasiliana ha approvato la legge sulle criptovalute che aveva già passato il vaglio del Senato Federale in aprile, seppur con qualche modifica. La legge ora dovrà essere approvata anche dall’esecutivo prima di entrare in vigore, ma almeno secondo quanto riportano le testate brasiliane, dovrebbe trattarsi di un passaggio più formale che altro.

Tante nuove regole, tra le quali una sorta di esenzione dalla vigilanza della CONSOB brasiliana su tutto il comparto, fatta eccezione per i token che potrebbero avere lo status di titolo finanziario e per le ICO. Nuove pene per le frodi commesse a mezzo cripto e il riconoscimento, parrebbe, della specialità tanto di Bitcoin quanto delle altre cripto che non possono essere considerate come titoli.

Una buona notizia per tutto il comparto, forse parte dell’entusiasmo che nella notte ha permesso a Bitcoin di sfondare quota 17.000$ (per poi correggere) e più in generale all’interno mercato di presentarsi in verde all’appuntamento con la sessione europea. Possiamo investire su $BTC e sul resto del comparto con intermediari come eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito e ricco di STRUMENTI PREMIUM – intermediario che ci permette di investire su 78+ cripto asset con strumenti speculativi, di analisi e di operatività avanzata.

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Bitcoin riconosciuto come mezzo di pagamento, e poi…

Le chiavi di lettura possibili per questo passo in avanti per il Brasile sono in realtà diverse. C’è chi si concentra sul fatto che a Bitcoin e a tutte le altre cripto che non sono titoli finanziari sia stato di fatto riconosciuto uno status speciale che le porrà sotto il controllo della Banca Centrale del paese, e non sotto quello delle autorità di borsa.

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Una buona legge, almeno secondo i primi commenti degli specialisti

Soluzione che permetterà di avere un quadro regolamentare più tenue e più flessibile e meno soggetto a controlli. C’è chi invece sottolinea come non ci sia alcuna intenzione di permettere d’ora in avanti certi tipi di pratiche, come le ICO o la proposizione di token che sono in realtà titoli finanziari, senza che ci sia una stretta vigilanza da parte di CVM, ovvero da parte dell’authority che in Brasile ricopre il ruolo che dalle nostre parti è quello di CONSOB.

Ad ogni modo tutti gli appassionati e gli investitori hanno salutato con un certo entusiasmo l’arrivo di questa nuova legge, che ora sarà al vaglio dell’esecutivo prima di essere promulgata. Esecutivo che può, ma non dovrebbe, esercitare potere di veto.

E adesso? Cosa succede in Brasile?

Il Brasile è già uno dei paesi più aperti a Bitcoin e criptovalute, anche in senso finanziario. È qui che trovano ospitalità diversi ETF e strumenti anche istituzionali per investire sul settore. La legge dunque arriva a regolamentare in modo leggero quello che è un settore di grande interesse tanto per gli investitori quanto per la popolazione del paese.

Ora la palla passa a Bolsonaro, che dovrebbe promulgarla prima del passaggio di consegne con Lula di fine anno. Ancora una volta le economie emergenti battono sul tempo (e per tanti sul modo) le economie più sviluppate e forse più stanche. Mentre in Brasile si avrà infatti un impianto legislativo completo, in Europa mancano ancora mesi all’entrata in vigore del MiCA e negli States si dovranno aspettare mesi per un primo passaggio al Congresso del complesso di norme che dovrà regolare il settore.

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