Sì, il bear market, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è anche il momento giusto per costruire. E per il leader di Telegram, al secolo Pavel Durov, è anche un buon momento per tornare alle origini. Il crack di FTX ha riportato sul palcoscenico principale il tema della decentralizzazione, con un impegno prossimo dell’ecosistema Telegram che interesserà diversi aspetti del mondo cripto.
Secondo quanto è stato annunciato dal CEO del gruppo infatti, dopo la vendita dei nomi utente, che ha aiutato il gruppo a raccogliere oltre 50 milioni di dollari, sarà il turno di exchange automatici in modalità AMM e di wallet non custodial, che saranno integrati all’interno di uno dei servizi di messaggistica più utilizzati al mondo.
Annuncio che ha fatto bene anche a $TON, il token legato al progetto, che possiamo trovare anche su OKX – vai qui per ottenere un conto gratuito con mystery box fino a 10.000 di valore in regalo – intermediario che è tra i più attenti alle novità che arrivano sul mercato e che ci permette anche di operare su cripto emergenti come appunto $TON.
Possiamo trovare questo token e operare con una piattaforma con strumenti avanzati di analisi e di gestione degli ordini e avere anche la possibilità di operare a leva. Possiamo poi decidere, quando vorremo, di spostare i nostri token fuori dall’exchange, su un portafoglio privato.
Telegram fa sul serio nel mondo cripto: e punta alla decentralizzazione
Sì, si tratta ancora di prodotti che esistono solo nella mente di chi ha deciso di procedere in tal senso, ma è comunque un’ottima notizia per quanto riguarda sia Telegram, sia invece il mondo delle cripto. Il leader del servizio di messaggistica ha infatti annunciato da un lato il prossimo arrivo di nuovi prodotti, dall’altro invece una necessità di tornare a quello che era lo spirito originario del mondo cripto, ovvero quello della decentralizzazione che salta gli exchange e intermediari che portano ad una inevitabile centralizzazione.
Gli utenti di criptovalute dovrebbero passare a transazione che non richiedono la fiducia in terze parti e a wallet self-hosted che non fanno affidamento su terzi.
Questo il commento laconico a corredo di due annunci molto importanti: Telegram si doverà sia di un DEX, ovvero di un exchange decentralizzato, sia della possibilità di offrire wallet non custodial ai propri utenti. Il tutto con al centro The Open Network e il suo token $TON, che infatti ha reagito in modo importante alla notizia, confermandosi tra i migliori del pomeriggio.
È una buona notizia per il comparto?
Sì, e lo è per due ordini di motivi. Da un lato infatti abbiamo l’impegno di un gruppo che può contare su milioni di utenti, con un target di età vario e che sono talvolta già introdotti al mondo delle criptovalute. Dall’altro molte persone potranno entrare in contatto con questo mondo attraverso una familiare app di messaggistica che sono magari già abituati ad utilizzare.
E c’è a nostro avviso anche un terzo motivo: l’opinione di Durov piacerà parecchio ai far duri e puri della DeFi, ovvero chi crede che sia finalmente giunta l’ora di avere a che fare con intermediari centralizzati il meno possibile. Posizione che potrebbe offrire ulteriore spinta al progetto.