Le quotazioni di Uniswap Protocol Token (UNI) stanno sviluppando dal 28 novembre scorso un secco movimento rialzista, che ha raggiunto finora un’estensione pari al +18.83% in meno di 5 giornate, dai minimi relativi di quota 5.15 fino al picco odierno di quota 6.12.
Il grafico a candele settimanali ci aiuta a contestualizzare meglio la natura del movimento di recupero, che costituisce parte integrante di un più ampio complesso ribassista in via di sviluppo dallo scorso luglio. La maggior parte degli scambi degli ultimi 5 mesi è stata registrata poco sotto quota 6.60, mentre negli ultimi due mesi la media si è abbassata a 6.10/6.15, esattamente ove incrociano i prezzi mentre scriviamo. Non ci sono indicazioni di esaurimento del ribasso, nonostante l’ampiezza raggiunta dall’ultimo recupero. Consideriamo quindi ancora attiva l’impostazione short segnalata con le più recenti analisi.
Uniswap è uno dei progetti più interessanti dell’universo crypto. Vale la pena ricordare brevemente, a beneficio di chi non lo conoscesse, che è stato creato in epoca relativamente recente, nel novembre 2018, da Hayden Adams, uno studente della Cornell University, in risposta agli scambi centralizzati che all’epoca godevano di molta popolarità. Adams credeva che questo tipo di protocolli fossero manipolabili o potessero essere violati. Si era quindi prefisso come obiettivo quello di crearne uno decentralizzato e affidabile, costruito sulla blockchain di Ethereum.
Uniswap consente agli utenti di scambiarsi i token direttamente tra loro, senza la necessità di un’autorità centrale, grazie alla creazione di un “contratto intelligente”, che abbina automaticamente acquirenti e venditori. Utilizza un sistema automatizzato di market making (AMM), che gli consente di fornire liquidità per le negoziazioni e di evitare le commissioni elevate associate agli scambi tradizionali. Uniswap è attualmente uno dei protocolli decentralizzati più popolari, con oltre $ 2 miliardi di token scambiati sulla piattaforma. La crypto UNI, emessa da Uniswap, ricopre il 17mo posto fra le valute digitali più capitalizzate a livello globale.
Su grafico a barre di 30 minuti, che ci consente di analizzare più nel dettaglio l’azione dei prezzi, osserviamo per prima cosa come la resistenza più vicina si sia leggermente alzata, rispetto alla metà di novembre. Il livello transita adesso per area 6.20/24, mentre è rimasta sostanzialmente intatta la disposizione della resistenza principale, posta a 6.59/6.63.
Entrambe le resistenze costituiranno punti di probabile ripartenza del ribasso; il livello più vicino risulta peraltro sotto pressione da parte del mercato proprio mentre scriviamo. Le proiezioni rimangono, come detto, ribassiste, ma la novità principale è rappresentata dalla formazione di un nuovo supporto, che limita fortemente gli spazi a disposizione dei ribassisti rispetto quanto preventivato a novembre. Il target va infatti aggiornato a 5.07.
Il segnale tecnico + short su test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 6.03. Lo stop per il quadro tecnico descritto scatterebbe solo nell’eventualità di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 6.63. Mentre sono le 19.49 CET di venerdì 2 dicembre, UNI viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 6.11 dollari, in aumento del +3.38% su base giornaliera.
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