Tutti o quasi l’hanno presentata come azienda che si occupava della contabilità di Donald Trump, anche se un modo riduttivo e poco edificante di raccontare chi sia Mazars e del perché sia diventata un grande nome nel mondo cripto proprio negli scorsi giorni. All’annuncio di Binance riguardo questa importante società di audit è seguito quello di KuCoin, per un mondo dei crypto-exchange che le sta provando davvero tutte per recuperare credibilità.
Ci saranno pertanto audit terzi e indipendenti sulle effettive sostanze dei due exchange, operazioni che fanno parte di un più ampio cammino verso una maggiore trasparenza e verso la speranza che in futuro potremo godere di un approccio decisamente più aperto.
Ottime notizie, per quanto una certa stampa le abbia presentate nel modo che fa a lei più comodo, per il settore cripto. Un settore sul quale possiamo investire anche con operatori affidabili come eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI anche FINTECH – intermediario che ci consente di investire su 78+ cripto asset a listino, che vengono continuamente revisionati e espansi.
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Sono diversi i crypto exchange che stanno cercando società terze in grado di portare a termine degli audit indipendenti che abbinino alle Proof of Reserves anche la verifica delle corrispondenti posizioni dei clienti.
Nel caso di Binance e di KuCoin sarà Mazars ad occuparsene, nome che forse non dirà nulla ai nostri lettori, ma che in realtà fa parte del gotha delle società contabili e di revisione, subito dopo le cosiddette… Big Four.
Nome importante e la cui garanzia di onestà e di trasparenza passa anche da una vicenda molto particolare con l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma non nel senso che vorrebbero trasmettere certe pubblicazioni.
Sì, la società tra i tanti clienti in tutto il mondo gestiva anche la contabilità di Donald Trump, personaggio molto divisivo e che in molti non vorrebbero vedere associato a nessuna azienda. Sta di fatto che la connessione diretta di Trump tanto con Binance quanto con KuCoin.
In realtà basta leggersi il caso Trump v. Mazars USA, LLP per rendersi conto di come Mazars, anche in situazioni particolarmente complesse, si sia fondamentalmente comportata con l’intenzione di essere massimamente trasparente, cosa che è esattamente quanto cerchiamo in chi vorrà verificare quanto c’è davvero nelle casse degli exchange.
Quindi magari facciamola finita di chiamarlo l’accountant di Trump, se non in riferimento ad una storia che ne certifica, laddove ce ne fosse il bisogno, la credibilità. Tutto questo in un mondo cripto dove pare che sia comunque molto difficile avere a che fare con società di questa taglia.
Tutto questo in attesa che anche Crypto.com riveli la società che sta eseguendo l’audit, ricordando però ai nostri lettori come in passato fu Deloitte ad occuparsi dell’exchange con a capo Kris Marszalek, anche se per questioni diverse da quelle relative alle riserve.
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