Le quotazioni di Theta (THETA) non sono ancora riuscite a generare un segnale chiaro di inversione rialzista della tendenza, nonostante l’ampio recupero che aveva impegnato i prezzi dal minimo del 22 fino al picco del 27 novembre scorsi. Durante quei 6 giorni, il mercato aveva recuperato oltre il 23%, portandosi da 0.8009 a 0.9803 nel cambio contro dollaro USA. Successivamente sono tornate però a scattare le vendite, senza che nel frattempo fosse stata violata al rialzo alcuna resistenza significativa. Non possiamo quindi apportare modifiche all’impostazione ribassista, tuttora in vigore.
Il grafico a weekly candlestick evidenzia come gli scambi stiano già cominciando a passare in territorio negativo, a poche ore dall’avvio della candela settimanale. I prezzi sono stati respinti dal fascio delle medie mobili più veloci, tuttora posizionate in funzione di resistenza. La buona notizia è che non ci sono indicazioni di imminente raggiungimento di nuovi minimi, sotto a quelli già menzionati di quota 0.8009, che tuttora costituiscono il punto più basso raggiunto dal mercato negli ultimi due anni. Ci aspettiamo però che la pressione in vendita possa proseguire durante l’intera settimana in corso, conducendo Theta quantomeno ad un deciso riavvicinamento ai minimi stessi.
Su grafico a barre da 30 minuti notiamo innanzitutto la sequenza di segnali ribassisti consecutivi che si sono sviluppati a partire dalla fine di ottobre, legittimati dalla tenuta di resistenze che si sono andate via via abbassando. Attualmente i venditori sono concentrati fra 0.87915/8965 e 0.9255/9305, resistenze aggiornate. Entrambi i livelli costituiranno punti di probabile ripartenza del ribasso in caso di recuperi, in particolar modo fino al termine della settimana in corso (=domenica 11 prossima).
Da notare come le resistenze si siano concentrate adesso in un’area relativamente “stretta”, per effetto della volatilità che figura ancora in diminuzione rispetto alle fiammate (tutte ribassiste) di novembre. Questo significa che gli operatori sono ancora disposti a mantenere un’impostazione ribassista nel breve periodo, ma monitorando nel contempo, e con estrema attenzione, l’eventuale violazione delle resistenze stesse. Proprio a causa dell’attuale compressione della volatilità, l’ipotetica rottura delle resistenze cambierebbe infatti le carte in tavola molto rapidamente, e potrebbe addirittura sfociare nell’avvio di un recupero vero e proprio. Vogliamo comunque sottolineare che, allo stato attuale, non v’è traccia di indicazioni tecniche di imminente rottura al rialzo.
La novità principale, rispetto all’ultima analisi, riguarda il target ribassista, che dobbiamo avvicinare portandolo a 0.8280. Il segnale tecnico è short su nuovi test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 0.8900. Evitiamo di intervenire short da prezzi più lontani dalle resistenze, per non incorrere in un teorico rapporto fra rischio/beneficio non sufficientemente a favore. Lo stop allo scenario descritto scatterebbe solo su violazione della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 0.9305. Mentre sono le 18.19 CET di lunedì 5 dicembre, THETA viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 0.8860 dollari, in calo del -0.60% da ieri.