I tanto promessi audit finalmente arrivano. O meglio, sono arrivati per Binance, con Mazars che ha confermato la presenza di riserve per il 101% dei depositi di clienti in Bitcoin. Una conferma che per molti vorrà dire un maggiore grado di sicurezza nell’utilizzare suddetto exchange.
Tutto questo all’interno di un movimento che in realtà sta coinvolgendo più exchange, tutti tesi a dimostrare la loro solidità, e la presenza degli asset dei clienti, al fine di cercare di recuperare almeno in parte la credibilità persa dal settore.
Una buona notizia per Binance – vai qui per aprire un conto gratuito – e per i suoi clienti e per chi magari deciderà dopo questa notizia di passare ai servizi dell’exchange di CZ. Exchange che rimane il primo per volumi su scala mondiale e che è pertanto quello con più occhi puntati addosso.
Tutto questo mentre anche KuCoin è in attesa di audit dalla medesima società e mentre Crypto.com ha promesso il completamento dello stesso nel giro di qualche settimana, con la scadenza che si avvicina. Che il crack di FTX abbia migliorato lo scenario per i clienti degli exchange?
Binance: ok da Mazars. Nelle casse il 101% dei depositi dei clienti
Binance è ok. Non siamo noi a dirlo – ambasciator non porta pena – ma l’audit di Mazars, importante società multinazionale di revisione contabile, che ha confermato la presenza di tutte le riserve che il gruppo deve detenere perché versate o di proprietà dei clienti. Ci sono dunque tutti i Bitcoin che il gruppo custodisce per conto dei clienti, con l’audit sul resto delle cripto che dovrebbe arrivare successivvamente
Un passaggio questo fondamentale almeno nel tentativo di recuperare un po’ di fiducia in termini di comparto, fiducia che il caos innescato da FTX ha purtroppo compromesso, con i principali exchange che hanno deciso di cercare di tamponare la ferita offrendo, per l’appunto, da un lato Proof of Reserves, dall’altro audit da parte di terzi affidabili che confermino la corrispondenza tra depositi dei clienti e sostanza in criptovalute.
Binance si è sottoposta ad una verifica di Proof of Reserves e Proof of Liabilities il 22 novembre alle 23:59:59 UTC, quando è stato effettuato uno snapshot delle riserve totali e dei debiti verso i clienti, per determinare la collateralizzazione dei suoi asset.
A quando le altre criptovalute?
Non è chiaro quando saranno diffusi precisamente anche gli audit che riguardano, nel caso, gli altri asset che il gruppo detiene. Il 101% indicato dal report dovrebbe infatti riferirsi soltanto ai Bitcoin che il gruppo conserva per i suoi clienti.
Seguiranno sicuramente aggiornamenti su questa vicenda, che sarà la stessa che dovranno affrontare anche i più importanti concorrenti di Binance, come anche KuCoin, che per l’appunto utilizzerà i servizi della stessa azienda terza.
Vedremo come risponderanno al fuoco dell’incertezza anche altri importanti exchange, su tutti Crypto.com – che avevano promesso il medesimo percorso, proprio nel momento di maggiore FUD verso il gruppo di Kris Marszalek. Quando arriverà? Continuate a seguirci per rimanere aggiornati.