Le quotazioni di Filecoin (FIL) stanno tornando, lentamente, ad assumere una pericolosa inclinazione ribassista nel cambio contro dollaro USA. L’ultimo picco significativo toccato da questo mercato al rialzo risale già al 10 novembre scorso. In quell’occasione, i prezzi raggiunsero quota 4.83 in accelerazione e chiusero la sessione con un +11.33%.
Da quella data in poi, però, abbiamo avuto prima il raggiungimento di nuovi minimi storici a 3.95, toccati il 22 novembre, e successivamente un deludente rimbalzo che si è allargato solo fino a 4.72 (3 dicembre). Il mercato sta quindi conservando una sequenza di massimi e minimi decrescenti, la “carta d’identità” della tendenza ribassista.
Lo scenario di fondo che stiamo seguendo è ben riassunto dal grafico storico a candele mensili, ove ogni candela rappresenta un mese di oscillazione. Il supporto di lungo periodo era situato provvisoriamente violato sia ad agosto che ad ottobre, ma i prezzi erano sempre riusciti a recuperare nel finale del mese, chiudendo puntualmente sopra.
Il “cambio di passo” ribassista si è avuto con la chiusura della candela di novembre, che ha generato la formazione di un’area di resistenza a 4.80/5.10, e di un’area di supporto a 3.95/4.07. Le aspettative per dicembre sono di tenuta della resistenza e rottura del supporto. I livelli verranno ovviamente affinati strada facendo, utilizzando grafici a scansione temporale inferiore, che visualizzano nel dettaglio l’oscillazione di breve periodo.
Su grafico a barre da 30 minuti possiamo constatare innanzitutto che le resistenze, rispetto al nostro più recente aggiornamento, si sono abbassate. Significa che i venditori confidano in un allargamento del ribasso senza più reazioni significative, per cui stanno piazzando ordini di vendita progressivamente più bassi. Le resistenze si trovano ora a 4.50/52 e 4.86/4.90. Entrambe costituiranno punti di probabile flessione in caso di nuovi recuperi, specialmente se entro la sessione di mercoledì prossimo, 14 dicembre.
Un’altra novità significativa riguarda la probabile formazione di sacche di liquidità nell’area dei 3.40, che ci costringe a ridimensionare le proiezioni ribassiste rispetto alla fine di novembre. Il target principale si è avvicinato, portandosi a 3.50. Sulla strada per tale obiettivo è posto un primo target intermedio a 3.96, fissato in corrispondenza di un supporto. Esso potrebbe quindi generare qualche provvisoria reazione in seno al più ampio ribasso.
Il segnale tecnico è short su test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 4.36; prezzi più bassi implicherebbero un teorico stop inutilmente ampio, vista la distanza dalla resistenza principale. Lo scenario descritto verrebbe annullato e rivisto solo in caso di rottura di quota 4.90, confermata da un prezzo di chiusura su grafico a 30 minuti. Mentre sono le 13.20 CET di giovedì 8 dicembre, FIL viene scambiato sui migliori exchange a 4.41 dollari, stabile su base giornaliera.