Dopo Binance è il turno di Crypto.com. L’exchange, che è stato oggetto di FUD e attacchi trasversali nel corso delle ultime settimane, ha pubblicato un resoconto con verifica da parte di terzi non solo delle cripto detenute, ma anche dei bilanci complessivi che fanno capo ai clienti dell’exchange stesso.
Un controllo che è stato effettuato anche in questo caso da Mazars, società che si è già occupata di quello di Binance e che tra poco dovrebbe anche pubblicare quanto attiene a KuCoin. Una buona notizia per il gruppo, una buona notizia per i suoi clienti e più in generale per tutto il mercato cripto, che lentamente sta cercando di recuperare la fiducia persa con il caso FTX.
Un buon segnale anche per $CRO e per l’intero ecosistema di Crypto.com – vai qui per ottenere un conto gratuito con 25$ di bonus incluso – intermediario che è tra i più popolari tra gli investitori retail e che permette di operar su centinaia di crypto token e coin.
Al suo interno un’interfaccia lineare e semplice da utilizzare anche se siamo alle prime armi, insieme a quanto viene offerto da servizi aggiuntivi come il Supercharger, lo staking e anche le carte di pagamento.
Ci siamo. Anche Crypto.com ha pubblicato i risultati dell’audit svolto da Mazars, offrendo contestualmente una Proof of Reserves piena che permetterà a tutti gli utenti di verificare che i propri fondi siano effettivamente nelle casse dell’exchange. Tutto si può verificare sulla pagina dedicata da Mazars a questo tipo di operazioni.
Per quanto riguarda le detenzioni in Bitcoin, in Ethereum e in tante altre criptovalute come USDC, USDT, Ripple, Dogecoin ed altre che possiamo verificare direttamente sul sito, Mazars conferma la presenza di riserve per oltre il 100% della quantità detenuta dai clienti dell’exchange.
Una situazione se vogliamo ancora più facile da approfondire rispetto a quella offerta da Binance, che per il momento ha verificato soltanto la presenza della quantità corretta di Bitcoin sulla propria piattaforma, pur ricorrendo alla stessa società che è stata scelta da Crypto.com.
Secondo quanto riportato sul sito ufficiale del gruppo, nella pagina dedicata appunto alle operazioni effettuate con Crypto.com, si sono incrociate le Proof-of-Reserves con le Proof-of-Liabilities con uno snapshot alla mezzanotte del 7 dicembre scorso.
Chi ha una parte delle sue criptovalute su Crypto.com potrà dunque, a partire da oggi, dormire dei sonni relativamente più tranquilli. E se vogliamo, carte alla mano, anche leggermente più tranquilli di chi invece ha le proprie riserve su Binance, che invece dovrà produrre prove per il resto delle criptovalute, avendo per ora fornito analisi solo su Bitcoin.
A breve dovrebbero arrivare anche prove che riguardano altri exchange, su tutti KuCoin, che avrebbe scelto la stessa società di revisione scelta anche da Binance appunto e Crypto.com. Con una certezza: chi non si sottoporrà a tali procedure non potrà che diventare, in una fase di mercato di questo tipo, sospetto. Vedremo inoltre quando Crypto.com offrirà prove anche per le cripto che ancora mancano all’appello, compreso $CRO.
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