Sam Bankman-Fried è stato prima arrestato, poi tradotto nella tristemente nota prigione di Fox Hill, dopo essersi visto rifiutare la richiesta di libertà su cauzione. Un’evoluzione rapida – e per molti imprevista – degli eventi. Imprevista probabilmente anche per Sam Bankman-Fried, che probabilmente sperava nella possibilità di attendere l’estradizione negli Stati Uniti in una delle sue residenze bahamiane.
Non è andata così, con una parte rilevante di chi popola i social network che ha salutato la notizia con un certo giubilo (giubilo che poi andrà considerato anche tenendo conto di altri fattori, dei quali parleremo in questo approfondimento).
Tutto questo all’interno di una buona giornata per il mondo Bitcoin e cripto, con i dati sull’inflazione che hanno riportato i prezzi su livelli decisamente più interessanti. Possiamo investire su tutti i principali asset del mondo cripto con eToro – vai qui per ottenere un conto gratuito di prova con il TOP degli strumenti per il TRADING, anche AUTOMATICO – intermediario sicuro e regolamentato che offre la possibilità di investire su 78+ criptoasset.
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Sam Bankman-Fried è in carcere: la cronaca della giornata
Su richiesta degli Stati Uniti d’America e precisamente della Procura Federale del Distretto di South New York, poco meno di 48 ore fa, l’ex CEO di FTX, al secolo Sam Bankman-Fried è stato prima arrestato, poi per il giorno successivo, costretto a comparire davanti ad un giudice locale alle Bahamas.
Un rapido evolversi degli eventi, che in pochi in realtà si aspettavano, dato il tempo (più di 1 mese) che separa gli eventi di ieri dal fallimento di FTX, con SBF che più volte aveva affermato in pubblico di non essere eccessivamente preoccupato da un’eventuale carcerazione. Le cose in realtà sono andate diversamente: arrivata la richiesta di estradizione, le autorità bahamiane hanno arrestato SBF e successivamente hanno tenuto un’udienza preliminare, per fissare un’eventuale cauzione e per gestire le prime parti di una fase che si preannuncerà lunga.
- Cauzione negata: nessuna libertà provvisoria
La prima brutta notizia per Sam Bankman-Fried e forse la più inaspettata per il suo entourage è stata la negazione della possibilità di essere libero, in attesa del processo per l’estradizione, su cauzione.
Qualcuno si sarebbe aspettato infatti la possibilità, per l’ex CEO di FTX, di poter tornare in casa o quantomeno di essere costretto al massimo agli arresti domiciliari. Ipotesi invece negata, con il giudice che ha affermato di essere stato fortemente agitato dalla decisione stessa. Le possibilità di fuga, ha detto il giudice durante l’udienza, sarebbero state troppo alte. E riferendosi ad una parola specifica del creolo locale ha detto Allez, che arriva dal francese e che suona, in questo contesto, come una sorta di descrizione di chi si da alla fuga.
- Si aprono le porte del carcere
E non di un carcere qualsiasi. Parliamo di un carcere che è tra i peggiori a livello mondiale e sul quale, vedremo, ci sono report da far accapponare la pelle anche ai più duri dei nostri lettori.
Sam Bankman-Fried dovrà rimanere in carcere almeno fino al prossimo febbraio, e probabilmente oltre, dato che ha già annunciato di volersi opporre alla richiesta di estradizione. E per tutta la durata dell’eventuale ricorso, è a Fox Hill che dovrà rimanere.
Fox Hill: tra le peggiori carceri del mondo
Fox Hill, il carcere delle Bahamas, non ha una gran reputazione. Al contrario, è ritenuto uno dei peggiori istituti di detenzione del mondo. I report, tra i quali qualcuno piuttosto datato, raccontano di condizioni forse per noi difficili da comprendere, nonostante la situazione carceraria sia un problema che affligge la gran parte dei paesi del mondo.
Le condizioni dell’unica prigione del governo bahamiano, sono dure a causa di sovrappopolazione, alimentazione scadente, situazione igienico-sanitaria e di assistenza medica inadeguata.
Il report poi aggiunge:
La struttura è stata progettata per ospitare 1.000 prigionieri ma è storicamente sovrappopolata. […] Gli individui detenuti nella prigione lamentano la negazione dell’accesso a cibo e ure mediche. […] Prigionieri malati o disabili hanno un accesso inadeguato al centro medico.
Per quanto sia ormai datato – e per quanto ci siano notizie sul tentativo di ammodernamento di parte delle strutture del carcere in questione, è a nostro avviso necessario, al fine di comprendere le condizioni di Fox Hill, il report di Amnesty International.
nella quasi oscurità, i prigionieri dormono su cartoni in diverse celle. Lo spazio è ulteriormente ristretto dalla presenza di due secchi, uno per le deiezioni, uno per lavarsi, con i prigionieri che sono costretti a defecare e urinare davanti agli altri.
- Sam Bankman-Fried temporaneamente nella struttura medica del carcere
In attesa che gli sia assegnata una collocazione definitiva, Sam Bankman-Fried rimarrà nella struttura medica del complesso carcerario. Una volta assegnato alla sua destinazione, SBF abbandonerà il centro medico e dovrà vivere, a meno di trattamenti di favore rispetto ad altri carcerati, nelle suddette condizioni fino a quando non avverrà l’estradizione verso gli Stati Uniti.
Il caso delle tempistiche: perché è stato arrestato il giorno prima della sua deposizione?
Ieri Sam Bankman-Fried avrebbe dovuto presenziare all’udienza della Commissione Finanze negli USA, sebbene da remoto. Le tempistiche dell’arresto sono state pertanto al centro di discussioni anche particolarmente accese. La più credibile è quella di Mitchell Epner, ex procuratore federale, che ha affidato la sua analisi alle colonne del Daily Beast. In realtà le possibilità sono tre.
- Il Dipartimento di Giustizia lo ha lasciato parlare per peggiorare la sua posizione
Dato che contro ogni tipo di buonsenso SBF ha continuato a parlare e ad incriminarsi, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America avrebbe ben pensato di lasciarlo fare per qualche tempo, al fine di avere più materiale per l’incriminazione.
- La presenza di un mandato di arresto non appena…
…SBF avrebbe messo piede negli USA. Con ogni probabilità, dice Epner, c’era già un mandato di arresto sul suolo USA per l’ex CEO di FTX. A questo si aggiunge la necessità di preparare una richiesta di estradizione rispettosa degli accordi tra i due paesi.
- Il dipartimento di giustizia non ama essere umiliato
E questo sarebbe potuto avvenire con la deposizione di SBF, comodo da casa sua alle Bahamas, mentre centinaia di migliaia di clienti aspettano ancora delucidazioni su quanto è avvenuto. Se questa tesi dovesse dimostrarsi essere quella corretta, con ogni probabilità la richiesta di estradizione portava con se un limite massimo di applicazione al 12 dicembre.
Quale futuro ora per SBF?
Ci sarà con ogni probabilità una lunga causa legale, con il rischio più che concreto che SBF finisca in carcere per sempre. Ci sono poi altre questioni che, ad avviso di chi vi sta scrivendo e sotto la sua esclusiva responsabilità, andrebbero forse affrontate a bocce ferme.
- SBF dovrà opporsi alla richiesta di estradizione mentre costretto in quelle condizioni
Condizioni che sono le stesse (e probabilmente saranno migliori) del resto dei carcerati alle Bahamas. Cionondimeno in condizioni del genere aspettarsi che un detenuto in attesa di giudizio sfrutti al massimo il suo diritto alla difesa e che possa farlo nella piena lucidità mentale è quantomeno discutibile.
- La situazione non migliorerà negli USA
Se una volta tornato negli USA dovesse opporsi, con ogni probabilità passerà tutto il tempo del processo in condizioni tra le peggiori tra le carceri degli USA, nominalmente o a Brooklyn o a Manhattan. Condizioni che gli stessi procuratori ritengono ai limiti della vivibilità.
Chi voleva vendetta sarà probabilmente accontentato. Chi voleva giustizia o comunque vederci chiaro in quanto accaduto… chissà. Lo scopriremo solo vivendo, diceva una vecchia canzone. Anche se di canzoni, per SBF, a breve rimarranno soltanto quelle dei neomelodici.
Direi peggio della VII bolgia VIII cerchio dell’inferno di Dante.
I diritti umani, dovrebbero, essere garantiti a chiunque.
Ma come non è giusto per lui, non era giusto nemmeno per tutti i detenuti di quel carcere fino all’altro ieri, di cui i più, me compreso non ne conoscevano l’esistenza.
Che dire in effetti?
Merita il carcere, forse, il mondo merita più ” umanità “, anzi, la merita di di sicuro, ma forse, purtroppo, l’umanità è proprio questa.
Capisco benissimo il punto e lo condivido. È secondo me innegabile però che queste circostanze, ovvero quando ci capita un pezzo da novanta, siano un’ottima occasione per parlarne, no?
Assolutamente Gianluca, come sempre due righe scritte possono essere interpretate male, soprattutto se scrive uno come me che non lo fa di professione.
La mia non era una critica al tuo articolo, ma come sempre nei confronti dell’umanità, di cui anch’io faccio parte.
Volevo però sottolineare che appunto, ora lì, c’è il pezzo da novanta e per quanto sia stato scorretto il suo operato e per quanto meriti la galera, forse non merita la cancellazione dei diritti fondamentali di essere umano ( aggiungerei di essere vivente in generale, ma questa è un’altra storia.)
E per fortuna, ci sono persone che approfondiscono l’argomento portando alla luce anche il lato umano, o disumano della cosa, ho letto articoli di giornali blasonati che parlano dell’arresto e della conduzione in carcere, ma non c’è menzione di tale lato.
Quindi, mi spiace che tu abbia colto il commento come una critica e quindi di nuovo, ti faccio i miei complimenti.
“Sic transit gloria mundi” l’ha già detto qualcuno? Due anni fa ti dedicavano servizi intitolati “Il miliardario benefattore” e predicavi di volerti arricchire per donare i tuoi soldi ai poveri, due mesi fa ti ergevi a salvatore della patria dichiarandoti pronto a comprare le società cripto in difficoltà, due giorni fa giocavi a League of Lefends mentre eri in un twitter space con una frode miliardaria appena terminata e milioni di persone derubate – alcune delle quali dei risparmi di una vita… e oggi non hai nemmeno la corrente elettrica. Ci può stare che un personaggio simile si sia attirato l’odio di buona parte della popolazione mondiale, direi. Personalmente quelo che più mi dà fastidio è l’ipocrisia: fingersi un buon samaritano quando in realtà si è un corruttore, ladro, truffatore seriale, ipocrita.
Detto questo… la legge non può mettersi al livello del criminale. Tutti hanno diritto a un processo equo, e anche se giudicati colpevoli delle peggio malefatte a una vita dignitosa (non comoda o bella: però dignitosa sì. Senza pestaggi, stupri, torture e violenze).
Detto anche questo… viviamo in un mondo che non è certo il migliore dei mondi possibile di candidiana memoria, basta un pizzico di realismo per rendersene conto – ma proprio un minimo.
In questo mondo ci sono carceri di merda e ci sono truffatori che fuggono col bottino e si godono i soldi rubati alla brava gente (a volte non così brava, ma vabbè).
Nel mondo ideale cosa preferirei? Processo equo, carceri dignitose, diritti rispetttati.
Nel mondo reale? Sam su una sdraio a sorseggiare mojiti su un atollo tropicale o Sam in un carcere di merda?
Spiace dirlo, ma la seconda.
Con tutto il fatto che continuerò a lottare, nel mio piccolo, per i diritti dei detenuti e per il rispetto della legalità, in primo luogo delle forze dell’ordine e dei luoghi di detenzione.
Capisco benissimo quello che dici. Le garanzie processuali però servono solo se offerte anche ai peggiori criminali. Agli innocenti non servono. Io, purtroppo (?), sono di formazione giuridica e anche davanti a delle stragi cerco di contenere la bestia che è in me.
Detto questo, un processo buffonata conviene a tutti quelli che si intrattenevano con SBF e ora fanno finta di non conoscerlo.
Concordo pienamente, in particolar modo sul processo buffonata. Diciamo che più sarà corto il processo più sarà chiaro che le colpe stavano da ben altra parte (o meglio, erano condivise). Anzi, è brutto da dire ma lo dico comunque: se tra due giorni vien fuori che Sam si è suicidato (anzi, è stato suicidato) avremo la conferma che lui era solo la facciata di ben altra gente.
L’unica mia speranza è che una parte politica (quella repubblicana in questo caso) abbia interesse a far venir fuori la verità (Sam era gran finanziatore di Biden, come è noto), qualunque essa sia, e quindi a “proteggerlo” dai suicidi per opera di terzi…. vedremo.
Non so se perché sono meno ” studiato ” di voi o più contorto, oppure tutte e due le cose insieme ma è quello che volevo dire anch’io.
A volte bisogna guardare negli angoli dimenticati dalla società per rendersi conto di quanto è disumana la società umana, e che appunto l’umanità a cui aspira il mondo è proprio questa.
Per fortuna, anzi, non per fortuna ma per merito esistono posti come questo di criptovaluta.it dove vengono espressi questi concetti basilari da persone comuni, qui dove sì, si parla di criptovalute ma non solo.
Forse è questo il ritratto corretto che dovrebbe dare questo mondo di sé e non dei fanboy che si insultano come se fossero allo stadio e che aspirano solo alla Lamborghini.
Un ritratto di persone che vogliono vedere cambiare il mondo, in meglio ovviamente.
Complimenti a tutti per i vostri commenti che condivido appieno. Ma c’è anche da chiedersi un’altra cosa, SBF é l’unico colpevole o è solo il capro espiatorio di certe persone molto potenti che magari ora si stanno godendo i soldi derivati dalle truffe? Vada come vada ma giustizia sarà solo quando i truffati avranno indietro i loro risparmi, io preferirei riavere i miei soldi piuttosto che vedere un morto in più, poi ognuno la pensa come vuole. Buona giornata.
Esattamente: come (quasi) sempre c’è chi paga per tutti perchè beccato col cerino in mano, ma quasi mai i colpevoli pagano davvero tutti.
Si saprà mai la verità? E chi può dirlo. Viviamo in un mondo in cui senza dover allontanarci da casa nostra esiste il “segreto di stato”, concetto che mi fa rabbrividire.
In un’intervista fatta poco prima che scoppiasse il caos in Ftx mi ricordo di un Sam irrequieto, che si ripeteva ad alta voce le domande prima di rispondere e continuava a muovere una gamba, chiaramente sotto stress. Gli si chiedeva del perchè spingesse per regolamentazioni dure sugli exchange (che avrebbero favorito il suo Ftx, chiariamo, lui che era il secondo finanziatore della campagna di Biden, ragazzi il SECONDO, un mare di milioni).
Ora: magari stava solo recitando e si preparava la parte perchè sapeva che a breve Ftx sarebbe esploso e lui sarebbe finito in galera. Magari invece era davvero una persona disturbata. Non che questo lo giustifichi, chiariamo.
Cosa ne riusciremo a sapere DAVVERO? Poco. Forse nulla.
Concordo anche sull’altra affermazione di Klaus: preferirei che tutti i truffati riavessero i loro soldi piuttosto che vedere Sam finire male. Ma i soldi, quelli mi sa che nessuno li rivedrà mai più. E Sam non li ha (magari in piccola parte). Dove sono finiti?
Altra bella domanda, sulla quale sono molto scettico riusciremo a sapere qualcosa.
Sam, per quanto sia poco credibile, ha lanciato anche delle accuse precise verso chi sta gestendo il Chapter 11. Qualche giornalista con più mezzi di me dovrebbe forse andare a rovistare.
Esatto!!!!!!
Ma dov’è il diritto di stampa, di divulgazione, il diritto di sapere la verità?
Conosci il mio pensiero, qui, su queste pagine, non ci sono solo notizie del mondo cripto, qui c’è l’incubatrice di un movimento di cui tu sei il portavoce, lo so lo so mi credete un pazzo e forse lo sono, ma tu sai che dico la verità e tra qualche anno, probabilmente, quando tutto questo non sarà più un gioco per ragazzini, qualcuno ti picchiera’ sulla spalla e ti chiederà cosa succede.
Ma sulla collina ci saremo tutti.
Io ci sarò.
Pista assolutamente possibile anche questa. Da quel che ho capito il gestore fallimentare ha detto qualcosa tipo “mai visto una gestione così improvvisata dei fondi, una cosa da incapaci”. Che probabilmente sarà anche vero, anzi sicuramente, chiariamo, perchè non riesci a farla in barba a tutti con una semplice backdoor senza che nessuno se ne accorga se ci sono dei meccanismi di controllo/sicurezza anche solo decenti. Però, la domanda è: se il curatore ci dice “eh peccato non è rimasto neanche un soldo, spiace!” e invece qualche milione (miliardo) di dollari in asset c’è ancora? A chi finisce?
Il grosso problema della vita: difficile sapere chi ha ragione su questioni così complesse, dove tutti dicono tutto e il contrario di tutto.
Anche perchè la ragione non sta mai tutta tutta da una parte sola. Sob!
Certo che non sapremo mai la verità, con i giornalisti che si ritrova il mondo!!
Poi mi dite che sono un massimalista, ma certo, cosa disse Churchill?
Non sventolera’ mai la bandiera nazzista su Buckingam Palace, beh lui è stato il primo massimalista inconsapevole della storia.
Ciao Jacopo bel commento, alla fine i clienti di FTX loro malgrado e a loro insaputa sono stati i finanziatori della campagna di Biden. Ho il sospetto che non vogliano solo uccidere Bitcoin e le cripto ma farci fuori tutti. Buona giornata