Vi avevamo anticipato oggi che non sarebbe finita qui tra FTX e Binance. Gli attacchi però non arrivano da Sam Bankman-Fried, anche perché dal luogo in cui si trova sarà difficile sentirlo parlare. A salire in cattedra, se così possiamo dire, è Kevin O’Leary, investitore piuttosto popolare e che in passato era stato molto vicino a FTX, ricevendo anche denaro per promuovere tale exchange.
L’opinione shock è stata condivisa su di un palcoscenico d’onore, quello del Senato USA, durante un’audizione che punta a vederci più chiaro su quanto avvenuto all’exchange guidato da Sam Bankman-Fried. Dichiarazioni al vetriolo, che riaccenderanno una polemica in realtà mai sopita.
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Kevin O’Leary contro Binance
Una serie TV thriller, oppure una commedia: sarete voi a decidere. Sta di fatto che la guerra aperta tra i vecchi sostenitori di FTX e l’exchange più importante al mondo, Binance, si è arricchito di un altro capitolo. Durante la sua audizione al Senato USA, all’interno di una più ampia indagine per individuare responsabili e accaduto riguardo il fallimento di FTX, Kevin O’Leary si è espresso con toni molto poco concilianti riguardo l’exchange di CZ.
Un exchange ha messo fuori gioco un altro intenzionalmente. Forse non c’è niente di sbagliato. Binance è però oggi un immenso business monopolista e senza regolamentazioni. Hanno messo fuori gioco FTX
Così rispondendo alla domanda del Sen. Toomey, riguardo le motivazioni che avevano portato al fallimento di FTX. Una posizione che anche i detrattori più accaniti di Binance troveranno comunque piuttosto bizzarra. Per quanto possa essere stato importante il ruolo dei Tweet di CZ, che anche SBF ha riassunto nella sua testimonianza poi mai avvenuta, è assurdo dare la colpa a chi voleva liberarsi di 500 milioni di token rispetto ad un buco apparentemente maggiore di 8 miliardi di dollari in controvalore.
Quanto possono essere fondate queste accuse?
Ognuno si formerà la sua opinione, noi ci limiteremo a dire la nostra e a riportare i dettagli che possono aiutare i nostri lettori a formarsi un’opinione.
Rimane il fatto che Kevin O’Leary è stato fino all’ultimo dei giorni di FTX molto vicino all’exchange, ricevendo 15 milioni di dollari poi apparentemente mai riscossi proprio per promuovere FTX. Lo stesso O’Leary, suscitando l’ilarità di diversi commentatori, aveva affermato a pochi giorni dal fallimento di essere pronto ad investire in nuovi business gestiti da Sam Bankman-Fried. Difficile attribuirgli, non ce ne voglia Kevin, un minimo di imparzialità.
Il fuoco di fila contro Binance tuttavia continua. A chi sta dando fastidio? È solo una questione di monopolio dal quale il pubblico americano e la politica vogliono proteggersi? Difficile pensare che sia anche questo. Binance non gode di trattamenti per così dire di favore a Washington dalla notte dei tempi. Anche mentre SBF veniva trattato come semi-dio del mondo crypto, al quale mettere in mano anche la gestione delle normative che sarebbero andate a regolamentare il settore.