Le quotazioni di Uniswap Protocol Token (UNI) sono in leggero arretramento sin dal picco relativo del 2 dicembre scorso, toccato a quota 6.55. Nelle successive 13 giornate i prezzi hanno conservato una leggera inclinazione ribassista contro dollaro americano, riuscendo a spingersi fino a 5.75, minimo del 12 dicembre, con una perdita del 12% circa.
Su grafico a candele settimanali possiamo constatare come il mercato stia costruendo un’area di stabilizzazione compresa fra i già menzionati estremi di quota 6.55 e 5.75. Entro tale area potrebbero quindi svilupparsi ancora ripetuti cambi di tendenza, nel corso delle prossime 5-10 giornate. Le resistenze di lungo periodo sono situate nella zona fra 6.50-6.60, e finora sono riuscite egregiamente a contenere ogni velleità rialzista dei prezzi.
Ci aspettiamo che le pressione ribassista torni a farsi preponderante prima della fine del mese di dicembre, determinando nuove discese almeno fin sotto alla linea dei 5.50. Solo quando i valori saranno ritornati sotto a tale livello potremo, con le prossime analisi, appurare l’eventuale presenza di indicazioni di inversione rialzista, ancora del tutto assenti mentre scriviamo.
Su grafico a barre da 30 minuti ci concentriamo in particolare sull’individuazione delle resistenze, ossia dei livelli ove si stanno concentrando in questa fase gli ordini di vendita. La serie di segnali ribassisti che stiamo seguendo dalla prima decade di novembre non si è infatti ancora esaurita. Le resistenze, poste adesso a 6.10/15 e 6.54/58, costituiranno punti di probabile ripartenza della debolezza in caso di nuovi recuperi.
Le resistenze si sono abbassate leggermente rispetto alle più recenti analisi. Questo indica che l’atteso processo di aumento della pressione ribassista è già, probabilmente, in via di attivazione. Il dato tecnico di maggior rilievo è tuttavia relativo alla formazione di nuovi supporti, che ci impongono di limitare le proiezioni ribassiste rispetto a quanto preventivato in origine. Possiamo affinare la posizione del target ribassista spostandolo a 5.26.
Il segnale tecnico è short su nuovi test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 6.08. Evitiamo di intervenire short da prezzi più bassi, per non ottenere un teorico rapporto fra rischio/beneficio non abbastanza favorevole. Lo scenario ribassista verrebbe annullato e rivisto solo nell’eventualità di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 6.58. Nel frattempo, mentre sono le 13.56 CET di giovedì 15 dicembre, UNI viene scambiata sui migliori Exchange mondiali a 6.00 dollari, in aumento del +1.52% su base giornaliera.
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