Il gestore di fondi Fidelity ha fatto richiesta di registrazione dei marchi per l’offerta di servizi nel metaverse e in altre organizzazioni e mondi digitali. Una notizia che segue quello che è l’impegno, ormai pluriennale e decisamente concreto, di uno dei gestori di fondi più importanti dello spazio digital e non.
La richiesta ha riguardato tre nuovi marchi del gestore, con l’obiettivo di offrire servizi di investimento in qualunque mondo digitale, con riferimenti chiari a quanto si sta sviluppando all’interno dei principali metaverse, che pur hanno iniziato ad ospitare già, sebbene da parte di altri brand, servizi di questo tipo.
Una notizia rinfrancante per tutto il settore dei metaverse, che viene da un anno non brillante e che cerca basi solide sulle quali costruire una ripartenza. Possiamo investire su tutti i principali token di questo spazio con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il meglio dei mercati e degli strumenti – un intermediario che ci permette di investire su 78+ token e asset crypto, con strumentazione avanzata e servizi fintech.
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Questa è la notizia che arriva da un filing all’ufficio marchi e brevetti degli Stati Uniti. Fidelity vorrebbe iniziare ad offrire servizi all’interno di diversi mondi digitali, con uno sguardo che punta in direzione dei principali metaverse, anche se non è ancora chiaro quali.
Fidelity offre servizi come fondi ETF, Robo Investing, fondi pensione, assicurazioni sulla vita, investimenti per famiglie e per individui, per uno dei gruppi più interessanti e più aperti anche al mondo di Bitcoin e delle criptovalute in generale.
Ora, non è chiaro con quali strumenti e con quali modalità, il gruppo vorrebbe iniziare ad offrire almeno parte dei suoi servizi anche utilizzando il metaverse come canale di contatto con i potenziali clienti. Una mossa che non risulterà a nessuno strana, dato che arriva da un gruppo che è già attivo negli investimenti crypto, metaverse e non, da tempo.
Non è chiaro quando, dove, perché inizieranno le operazioni, anche se ovviamente si pensa a The Sandbox, almeno dalle nostre parti, che ad oggi è il metaverse forse più articolato, anche commercialmente, che i grandi marchi hanno a disposizione.
Il tema dei metaveerse continua intanto a far dibattere. C’è chi li ritiene poco più di una vetrina commerciale e di una moda da cavalcare ancora per qualche tempo e che poi sparirà. E c’è chi invece li ritiene capaci di offrire un nuovo modo di interagire tra persone, brand, fan e tifosi.
A nostro avviso sarà difficile rispondere a questa domanda prima di vedere cosa di concreto andrà a svilupparsi in questi mondi virtuali, che potranno o non potranno avere bisogno di blockchain a sostegno. Certo è che l’impegno di società come Fidelity aiuterà a rendere certe realtà più visibili e magari a creare quella trazione di cui i progetti metaverse hanno ancora tanto bisogno.
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