Se non ci saranno sorprese negative in tal senso, domani il colosso dei social media dovrebbe rivelare al mondo l’esistenza della propria criptovaluta, chiamata provvisoriamente Libra o GlobalCoin. Una valuta digitale che non dovrebbe “funzionare” come le più note Bitcoin, o Ethereum, ma che si candida ad essere una stablecoin, per giunta supportata da oltre 12 società di primo piano internazionale, da Uber a PayPal, da Visa a Mastercard (e forse Stripe e Booking.com), le quali – pare, sostiene questo articolo del Guardian – hanno investito almeno 10 milioni di dollari ciascuna per unirsi a un consorzio che abbia come scopo quello di amministrare questo nuovo ecosistema criptovalutario.
Le caratteristiche di unicità della coin di Facebook non dovrebbero certo mancare. Per esempio, una delle principali indicazioni che suggerisce come la valuta di Facebook sia diversa da Bitcoin & co. è il fatto che il suo valore sarà ancorato ad un paniere di valute fiat emesse dalle banche centrali, nel tentativo di evitare o contenere le ampie fluttuazioni di valore che hanno contraddistinto, nel bene e nel male, le altre valute digitali.
Per quanto attiene le altre caratteristiche, è lo stesso Guardian a ricordarci come il progetto di Facebook dovrebbe costare circa 1 miliardo di dollari e che è in fase di sviluppo da più di un anno, allo scopo di permettere ai 2,4 miliardi di utenti mensili che il social network di Mark Zuckerberg può vantare di potersi scambiare del denaro attraverso le proprie monete digitali. La valuta digitale di Facebook potrà evidentemente essere utilizzata per acquistare prodotti e servizi su Internet e nei punti vendita fisici.
Ricordiamo che il mese scorso il fondatore di Facebook ha incontrato il governatore della Bank of England, Mark Carney, per parlare dei suoi progetti, e che ancor prima aveva discusso i complessivi piani con i funzionari del Tesoro americano.
Ma l’entrata in gioco di Facebook in questo comparto sarà un aspetto positivo o meno per l’industria criptovalutaria? Probabilmente, a meno che il lancio non sia un flop, Facebook potrebbe dare una mano per migliorare l’immagine delle criptovalute, che per molte persone sono ancora un oscuro strumento nelle mani dei criminali per effettuare transazioni sul deep web.
Per sapere come, però, bisognerà attendere domani. E comprendere, così, se siano vere le indiscrezioni emerse nelle ultime settimane, come quella secondo cui Facebook non controllerà direttamente la valuta, ma alcuni membri del consorzio agiranno come “nodi” all’interno del sistema, al fine di dare il via libera alle transazioni.
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