Ancora notizie dal fronte del mining, un fronte costellato purtroppo di tanti quasi-cadaveri che stanno cercando una via d’uscita da situazioni debitorie ormai fuori controllo in diversi casi. L’ultima notizia che arriva dal fronte riguarda Stronghold, che avrebeb approvato un piano per la conversione del proprio debito in azioni, in seguito ad un accordo che sarebbe stato raggiunto con diversi dei propri debitori.
Stiamo parlando di quasi 18 milioni di dollari, somma importante per l’exchange, che cederà ai debitori titoli con un controvalore di circa 23 milioni di dollari. Accordo oimportante, che segnala dall’altro lato l’avvio di un percorso di ristrutturazione che potrebbe essere sufficiente per tirare il miner fuori dalle sabbie mobili nelle quali si è cacciato.
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Un altro accordo, questa volta da Stronghold. Al centro della vicenda l’ennesimo miner Bitcoin in difficoltà, che sarebbe però riuscito a raggiungere un accordo con diversi creditori, convertendo così il debito in scadenza in azioni convertibili, per un controvalore di circa 23 milioni di dollari, almeno secondo quanto il gruppo ha comunicato a SEC.
Il tutto all’interno di un percorso maggiormente articolato per migliorare cash flow e posizioni debitorie.
Siamo felici di annunciare un’altra azione di deleveraging che potrà ridurre materialmente il nostro debito, rinforzare il nostro bilancio e migliorare la nostra posizione in termini di liquidità.
Questo il commento di Greg Beard, che è CEO del gruppo, parole inevitabilmente ottimiste al raggiungimento di un accordo complesso con i propri creditori.
Siamo a conoscenza del numero importante di azioni che potrebbero essere emesse al termine di questo accordo, ma crediamo che sia una mossa comunque necessaria per preservare liquidità, ridurre le nostre obbligazioni finanziarie e migliorare la posizione della compagnia, per sopravvivere di fronte ad un possibile inverno crypto prolungato.
Ha aggiunto poi il CEO del gruppo.
Un mercato sceso precipitosamente in basso, che si è trascinato dietro anche i principali miner Bitcoin, indebitati anche a causa di gestioni allegre durante il bull market. La situazione di crisi è relativamente diffusa, ma al tempo stesso aiuterà a ricostruire un ambiente Bitcoin più sano anche dal punto di vista finanziario e che sia in grado di far fronte anche ad un mercato che rema contro.
Core Scientific ha ricevuto denaro da Blackrock, che già deteneva un numero importante di titoli convertibili in azioni, mentre Argo è riuscito a salvarsi grazie all’intervento di Galaxy.
Un fine 2022 e un inizio di 2023 all’insegna pertanto del tentativo di recupero di posizioni maggiormente sostenibili da parte dei principali miner, quelli che insieme detengono una quota importante di hashrate. Tentativi che per ora stanno andando bene, per quanto ne uscirà fuori un mondo del mining profondamente cambiato anche in termini di attori principali.
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