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Federal Reserve contro Bitcoin e crypto | “Rischi per le banche”

2 anni fa
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Un documento congiunto per mettere in guardia le banche (degli Stati Uniti) in guardia dai potenziali rischi che il mondo crypto porta con sé. Lo hanno scritto Federal Reserve, insieme a Federal Deposit Insurance Corporation e a Office of the Comptroller Currency, tre agenzie governative che, come è facilmente desumibile dal nome, si occupano di governare l’aspetto monetario del funzionamento degli Stati Uniti.

Una lettera o sarebbe forse meglio dire un documento relativamente duro, che possiamo leggere qui, che però non è una novità: sempre da queste agenzie, nel corso degli scorsi mesi, sono arrivati avvisi dello stesso tenore, segno che il matrimonio tra banche centrali e mondo cripto probabilmente non si farà né oggi né mai.

La cosa interessante è che questo tipo di iniziative non riescono più a sortire effetti sul mercato, che anzi le ignora completamente. Mercato sul quale possiamo investire curandoci poco delle opinioni delle istituzioni. Possiamo farlo con eToroqui trovi IL CONTO DEMO per provare TUTTO GRATIS – intermediario che ci propone un listino di 78+ asset crypto, insieme a migliaia di titoli del mondo finanziario classico.

Federal Reserve mette in guardia le banche: “Cripto pericolose”

Un documento di due pagine e qualche righe, che ha come unico obiettivo quello di mettere in guardia le banche USA dai rischi che sono associati al mondo delle criptovalute.

Gli eventi dello scorso anno sono stati oggetto di una forte volatilità e dall’esposizione alla vulnerabilità nel settore cripto. Questi eventi evidenziano un numero di rischi chiave associati ai cripto asset e ai partecipanti al settore dei cripto asset, che le organizzazioni bancarie dovrebbero tenere in considerazione.

E via con un lungo elenco puntato che racconta come il mondo di crypto e Bitcoin sia costellato dai rischi di frode, di incertezze legali relative alle pratiche di custodia, di prelievo e di proprietà. Si parla poi della volatilità di questo mercato, delle disclosure non affidabili delle società che operano nel mondo cripto, della suscettibilità degli stablecoin al rischio di bank run (che creerebbero problemi davvero curiosi alle banche, che meriteranno analisi ulteriore).

Si parla anche del rischio contagio che sarebbe causato, e qui hanno ragione, da rapporti intrecciati e a leva tra i diversi partecipanti al mercato. E si chiude con i rischi che sarebbero associati all’assenza, per i protocolli aperti come Bitcoin, all’assenza di meccanismi di governance che verificherebbero quanto avviene all’interno dei loro sistemi.

Non è proibito né scoraggiato per le banche offrire servizi bancari ai clienti di certi settori, seguendo quanto imposto dalla legge. Le agenzie stanno continuando a verificare se le attuali e le proposte attività cripto da parte delle organizzazioni bancarie possano essere condotte tenendo conto in modo adeguato della sicurezza e della solidità.

Alcune delle accuse più curiose di Federal Reserve a carico del mondo cripto

Il documento è infarcito di accuse che ormai sentiamo da tempo e che non meritano ulteriori approfondimenti. Al tempo stesso però ci sono almeno un paio di accuse che riteniamo essere curiose.

Rischi per le banche? Sì, ma…
  • Il rischio di bank run sugli stablecoin, che potrebbero causare prelievi fuori controllo presso le organizzazioni bancarie che ne custodiscono gli asset

Il punto è ai limiti della fantascienza. Il fatto che nei momenti di crisi ci siano prelievi importanti tramite i principali stablecoin è un fatto che non può essere contestato. È curioso però vedere che tipo di preoccupazioni hanno da Federal Reserve: grandi outflow, che potrebbero stressare le banche. Al che la domanda sorge spontanea: ma se i denari dei protocolli stablecoin sono custoditi 1:1 presso le banche, perché queste dovrebbero preoccuparsi?

Risposta: perché le banche fanno un po’ quello che vogliono con i depositi dei clienti, data la possibilità che la legge gli garantisce di operare con riserva frazionaria. Il problema è allora, non ce ne voglia FED, riconducibile al modo in cui funzionano le banche e non agli stablecoin.

  • Assenza di governance

Bitcoin è un protocollo, che può cambiare tramite un complesso e lungo sistema di approvazioni tramite nodi. La sua governance è questa e fino ad oggi ha funzionato in modo splendido. Il 100% dei problemi che si sono avuti storicamente nel mondo cripto sono arrivati invece da quei protocolli che avevano una governance vecchio stampo, con CEO, direttori e privilegiati nella decisione. Forse, la buttiamo lì, se i trasferimenti di denaro bancari funzionassero con la stessa modalità di governance di Bitcoin vivremmo tutti in un mondo migliore.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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