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Facebook annuncia: dal 2020 arriva Libra

5 anni fa
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Il progetto Libra di Facebook è – finalmente – qualcosa di concreto. La compagnia guidata da Mark Zuckerberg ha infatti annunciato tramite un post sul suo blog ufficiale l’arrivo per il 2020 di una criptovaluta da utilizzare sui suoi network, nonché di un wallet che potrà essere utilizzato per custodire suddetta valuta digitale. 

Calibra sarà una società separata da Facebook, che offrirà servizi finanziari sviluppati appunto sul Libra Network, che avrà al suo centro una criptovaluta che potrà essere utilizzata da tutti gli iscritti. 

Non c’è inoltre soltanto attenzione al mercato dei cosiddetti paesi economicamente sviluppati: il servizio di Facebook punta anche e soprattutto a quel 30% della popolazione mondiale che non ha ancora accesso alle banche e a quell’85% che è ancora abituato a pagare soltanto in contanti, secondo i dati diffusi sul sito dedicato al progetto Libra stesso. 

Vediamo insieme cosa siamo riusciti a carpire dal post ufficiale di Facebook, come sarà articolato il servizio, da quando sarà disponibile e soprattutto in quali contesti potrà essere utilizzato. 

Al cento la popolazione mondiale che non ha servizi bancari a disposizione

Sia sul sito dedicato al network che sul comunicato ufficiale, Facebook punta forte su quella popolazione che appunto non ha accesso a servizi bancari e che dunque, quando costretta, si trova a fronteggiare costi proibitivi per l’accesso a questi servizi, soprattutto in relazione al reddito percepito. 

Un sistema pensato con la sicurezza in testa

Calibra è stato inoltre pensato come servizio sicuro, che permetterà a tutti di utilizzare un cryptowallet con i più elevati standard di sicurezza disponibili, che integrerà inoltre sistemi automatici contro le frodi e in grado di individuare comportamenti anomali attraverso il nostro account. 

Facebook si preoccuperà inoltre di rimborsare chiunque dovesse essere colpito da eventuali attacchi hacker o dovesse comunque vedersi parte del suo denaro sottratta indebitamente. 

La questione della privacy

Facebook afferma che non condividerà i nostri dati finanziari con parti terze, fatta eccezione per casi speciali (non è dato sapere al momento quali dovrebbero essere i suddetti casi speciali e se questo si riferisce esclusivamente alle richieste da parte delle forze dell’ordine). 

Ad ogni modo i dati non saranno utilizzati internamente per migliorare la profilazione degli utenti Facebook, Instagram e Whatsapp. 

Secondo quanto riportato dall’azienda di Zuckerberg, i dati verranno condivisi appunto con le forze dell’ordine, nonché con i software necessari per gestire la sicurezza dell’account e per offrire le funzionalità di base del servizio. 

Su questo aspetto sicuramente seguiranno strascichi e polemiche, dato il record, non esattamente immacolato, dell’azienda quando si parla di privacy e protezione dei dati dei suoi utenti, il vero asset sul quale Facebook ha costruito il suo impero. 

27 partner parteciperanno alla gestione della criptovaluta

In realtà saranno molte di più le aziende direttamente coinvolte già da subito per la gestione della nuova criptovaluta di Facebook. 

Fanno già parte del consorzio Coinbase, Mastercard, Visa, Union Square e altre società. 

Solo i partner potranno essere nodi della blockchain di Facebook

Vale la pena di sottolineare in questa circostanza che non tutti i partecipanti alla rete si comporteranno da nodi. Seguendo quello che è un po’ il modello che abbiamo già visto con sistemi come Ripple, saranno solo i partner a poter operare un nodo in grado di scrivere operazioni sul ledger. 

Saranno gli stessi membri a preoccuparsi di mantenere uno stock di valuta in grado di stabilizzarne il prezzo, con operazioni di creazione di nuovi token e distruzione degli stessi. 

Si tratterà dunque di un sistema fortemente centralizzato, che funzionerà in modo molto simile alle fiat currency come Euro e Dollaro, con la differenza però che invece della Banca Centrale avrà Facebook e i suoi partner a gestire la massa monetaria. 

Per qualcuno non è un buon segno, per altri, giustamente, è l’unico modo possibile di organizzare un business di queste proporzioni, che potrebbe rapidamente portare nelle tasche di più di 1 miliardo di persone la possibilità di utilizzare servizi simil-bancari. 

Il simbolo della tripla onda

La criptovaluta di Facebook ha inoltre già un simbolo: è una tripla onda in orizzontale, che dovrebbe già essere il simbolo definitivo di Libra. 

Il simbolo è quello che vedete riportato nell’immagine che abbiamo allegato alla nostra notizia. 

Quando sarà disponibile?

Libra sarà disponibile a partire dal 2020, con la fase di test che dovrebbe partire tra pochissimo per una piccola porzione del miliardo e più di utenti attivi che il social network può vantare oggi. 

Non mancheremo sicuramente di tenervi aggiornati sulle prossime evoluzioni del progetto, che ad oggi rimane uno dei più importanti su scala globale e uno di quelli che, con ogni probabilità, avrà la maggiore penetrazione presso il grande pubblico. 

Un brutto momento per le criptovalute classiche?

Si può ovviamente pensare che l’introduzione della criptovaluta targata Facebook finirà per avere un impatto negativo sulle principali criptovalute, che potrebbero perdere un po’ la propria ragion d’essere. 

È una preoccupazione più che legittima, anche se con ogni probabilità i due mercati continueranno ad esistere in parallelo e a servire clienti fondamentalmente diversi. 

Non sarà sicuramente la morte di Bitcoin, né tantomeno delle altre popolari criptovalute. Anzi, una maggiore dimestichezza degli utenti di Facebook con il mondo delle criptovalute e delle valute digitali potrebbe significare una rinnovata linfa vitale per tutto il settore.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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