Che si vada al galoppo o che si freni, a tenere le redini di Bitcoin e più in generale dei mercati finanziari è sempre Jerome Powell, capo di Federal Reserve che potrebbe essere riportato a più miti consigli da un’economia USA che inizia a scricchiolare. Con i dati arrivati ieri e che raccontano di un quadro economico peggiorato in modo sostanzioso negli USA, che però le borse, per i motivi che ormai dominano i mercati da qualche tempo, hanno accolto di buon grado.
Una breve ma sostanziosa ripresa, con Bitcoin che tenterà con ogni probabilità l’assalo ai 17.000$ anche oggi. Possiamo investire anche noi con eToro – qui per testare il conto demo gratuito con il TRADING AUTOMATICO – per un intermediario che offre anche Smart Portfolios e investimenti diretti in 78+ crypto asset.
Arrivano dati su occupazione USA, che segnalano un rallentamento forte da parte dell’economia di quel paese a dispetto di quanto si può leggere dal PIL, e le borse brindano. Un incrocio di pensieri piuttosto contorto, che ha al centro le prossime mosse di Federal Reserve, che finiranno per impattare anche su Bitcoin e sul resto del mondo cripto.
Ma perché i mercati brindano a dati che sono invece negativi per la produzione industriale e per i servizi e più in generale per lo stato di salute dell’economia? Lo fanno perché tali tipi di segnali dovrebbero fare da freno alle proiezioni di rialzo di tassi aggressivi da parte di Federal Reserve. Il ragionamento, che dovrà poi essere confermato dai fatti, è che in presenza del rallentamento dell’economia e dei suoi fattori principali, Federal Reserve non potrà continuare ad essere dura, anzi durissima, nei confronti dell’inflazione.
E per quanto l’inflazione trasformatasi in fenomeno di medio e lungo periodo è qualcosa che i mercati vorrebbero evitare, un percorso più soft verso il rialzo dei tassi sembra piacere a Wall Street. Dati dunque negativi ma… positivi, che hanno spinto anche gli investitori su Bitcoin ad aumentare le posizione e ad aprirne di long, ovvero di rialziste.
Nella giornata di ieri si sono tornati a toccare i 17.000$, così come abbiamo visto dei buoni rialzi diffusi almeno tra le principali della classe, fatta qualche rara eccezione. Un buon umore che è quanto di necessario per uscire dalle sabbie mobili nelle quali il settore si trova ormai da un po’, e che sembrano progressivamente più difficili da lasciarsi alle spalle.
Per quanto si abbia bisogno di buone nuove e per quanto si possa accogliere con un certo ottimismo quanto sta avvenendo nell’economia USA, c’è sempre da fare i conti con un’istituzione, Federal Reserve, che si è detta almeno a parole decisa a continuare con questa politica, almeno fino a quando il calo e il tentativo di ritorno verso la normalità dell’aumento dei prezzi non sia concreto e definitivo.
Una certezza che a Federal Reserve per il momento manca e sulla quale nessuno per oggi è disposto a scommettere seriamente. Diversi analisti ritengono che si procederà fino a marzo con aumenti dei tassi di interesse per 25 punti base almeno, nonostante l’economia USA abbia già iniziato a scricchiolare.
Stessa antifona dall’Europa, che pur sta trovando in mezzo al disastro il tempo per prendersela con Bitcoin, cosa che avrà lasciato perplessi i più. Per quanto però l’area euro sia di scarso interesse per Bitcoin e compagnia, è segnale del fatto che le banche centrali stiano cercando almeno all’apparenza di prendere le cose seriamente. Più seriamente di quanto avevano fatto nel 2021 e inizio 2021.
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