Tanto tuonò, diceva il vecchio modo di dire, che piovve. In molti, noi compresi, stanno seguendo da vicino le evoluzioni della situazione che riguarda Digital Currency Group, gruppo in difficoltà almeno indirettamente tramite le sue controllate Genesis e HQ. Secondo le ultime indiscrezioni che sono circolate negli Stati Uniti nella giornata di ieri e di oggi, il gruppo sarebbe anche oggetto di inchiesta da parte delle procure federali.
A finire sotto la lente di ingrandimento della pubblica accusa ci sono trasferimenti di denaro da e per Genesis, con una serie di prestiti che, dopo essere stati passati al setaccio da diversi account Twitter specializzati, ora passano nelle mani delle procure degli USA. La situazione per DCG si complica – e le preoccupazioni più importanti (anche se come vedremo forse eccessive) sono per il Trust Bitcoin che il gruppo ha in cassa.
Ci sono almeno due questioni trasversali che dovrebbero interessare il mondo dei trader e degli investitori. La prima è che Bitcoin è in rialzo nonostante ci siano queste preoccupazioni. La seconda è che potrebbero esserci buone occasioni anche su GBTC, il fondo gestito da Grayscale che è poi di proprietà di Digital Currency Group. Entrambe opportunità che abbiamo con Capital.com – vai qui per testare il TRADING AUTOMATICO gratis – per un intermediario che ci permette di investire su 140+ asset cripto e oltre 6.000 titoli del mercato classico.
Digital Currency Group: indagano le procure
Il gestore del più grande fondo Bitcoin al mondo, nonché uno dei gruppi storicamente più importanti nel segmento dove si intersecano finanza classica e finanza crypto. Parliamo di Digital Currency Group, protagonista purtroppo non in positivo delle recenti cronache, gruppo entrato in difficoltà in un 2022 che prima l’ha visto colpito dal crack di Terra Luna, poi da quello di FTX.
Ad avere le maggiori difficoltà è Genesis, gruppo completamente controllato da Digital Currency Group, con la casa madre che avrebbe ottenuto dei prestiti importanti proprio dalla sua controllata in difficoltà. Prestiti e flusso di denaro sui quali ora vogliono vederci chiaro non solo i più attenti degli utenti Twitter, ma anche diverse Procure Federali degli Stati Uniti d’America. E secondo altre indiscrezioni, ad indagare ci sarebbero anche quelli di SEC.
Non è chiaro che tipo di conseguenze potrebbero causare queste indagini, né tanto meno di cosa siano a caccia effettivamente gli inquirenti. Sta di fatto che la situazione merita chiarezza, tanto per chi si è visto bloccare la possibilità di prelievo da Genesis, sia per gli investitori, spesso importanti, che hanno quote di altri prodotti del gruppo.
Tutti gli occhi ancora puntati sul Trust Bitcoin gestito da Grayscale
Anche se in pochi lo dicono ad alta voce, tutti gli occhi sono puntati sul Trust Bitcoin gestito da Grayscale, un fondo privato senza possibilità di convertire le quote in Bitcoin effettivi. Quote che oggi valgono molto meno del corrispettivo in Bitcoin detenuto in portafoglio dal trust.
Trust che al tempo stesso rende molto al gestore Grayscale – e che è forse l’unico pezzo pregiato rimasto del gruppo. Un pezzo pregiato che però è nelle mire di Valkyrie, interesse annunciato già pubblicamente e che sarà uno degli snodi fondamentali intorno ai quali si giocherà il futuro del gruppo.
L’ultimatum di Gemini scade domani
Sulla questione grava anche un ultimatum di Gemini che scadrà domani 8 gennaio e al quale probabilmente Digital Currency Group non darà alcun tipo di seguito. La situazione è, come abbiamo già detto, sicuramente grave, ma molto probabilmente ancora troppo poco seria.
La buona notizia è che mentre Bitcoin cerca di recuperare i 17.000$ i trader e gli investitori sembrerebbero aver già scontato una possibile debacle anche di Digital Currency Group. Che sia questa la capitolazione che il mondo crypto e Bitcoin aspetta per invertire la rotta?