Grosse novità da Ondo.finance, società della quale forse in molti di voi non avranno mai sentito parlare, ma che sta cercando di conquistarsi un posto al sole nel mondo cripto. O meglio, all’intersezione tra blockchain e finanza tradizionale. L’obiettivo è molto ambizioso: offrire ai grandi investitori (vedremo poi perché “grandi”) un’alternativa alle piattaforme che offrono ritorni sugli stablecoin, come ad esempio Compound.
E fin qui la novità non sarebbe così importante, se non fosse che il gruppo offrirà in forma tokenizzata debito pubblico USA, un ETF e altri prodotti che forse mai si erano visti nel mondo cripto, almeno in questi termini. Il tutto purtroppo soltanto per investitori verificati e per somme non accessibili a tutti.
Si tratta comunque di un’ottima notizia – anche per Ethereum che farà da infrastruttura a questa iniziativa, che gode comunque degli investimenti di importanti player del settore. Noialtri dovremo accontentarci di accedere a piattaforme come eToro – testa QUI anche il TRADING AUTOMATICO gratis – intermediario che ci offre tanto i titoli che vengono proposti da Ondo Finance quando quelli che ci interessano di più, come appunto $ETH che è indirettamente coinvolto in questa operazione.
Sì, il mondo della blockchain può essere funzionale anche a quello della vecchia finanza. Qui lo diciamo da tempo – anche se in pochi forse ci hanno preso sul serio su questo punto. Ondo.finance, per quanto con certe limitazioni che non piaceranno agli appassionati cripto, sta dimostrando proprio questo. Nato da due ex-Goldman Sachs, l’azienda punta ad offrire in forma tokenizzata debito pubblico USA a breve scadenza, un fondo con bond Corporate ad alto rendimento e un prodotto intermedio con debito di alta qualità.
Sono per ora tre prodotti, con l’offerta che verrà molto probabilmente ampliata in futuro, con una grande ambizione, cioè quella di offrire principalmente ai grandi investitori un canale per investire i propri stablecoin ottenendo dei ritorni più alti rispetto a quelli offerti dalle classiche piattaforme DeFi come Compound, che al momento offre un misero 1,2% su certi tipi di depositi.
Tutto questo, almeno in questa precisa congiuntura di mercato, approfittando sia dei bassi rendimenti offerti dai dollari sulle piattaforme DeFi, sia della maggiore appetibilità di debito pubblico e privato in termini di rendimenti. Sul fatto che sia una buona idea o meno investire – è presente tra i prodotti – su debito privato in questa precisa congiuntura di mercato saranno poi i singoli investitori a decidere. Quello che è più interessante è cosa Ondo.Finance ha messo in piedi per la gestione dei titoli.
Si tratta di titoli che sono tokenizzati e poi custoditi presso terzi che presentano le giuste caratteristiche tecnologiche e licenze per fare da custodi di titoli finanziari. Questi titoli poi possono essere scambiati tra gli utenti come se fossero titoli normalissimi, senza però passare dalla borsa. È questo uno dei casi più tipici e semplici di utilizzo delle tecnologie legate al mondo della blockchain – come in molti avevano già previsto.
Ci sono poi delle limitazioni che rendono da un lato Ondo appetibile per gli investitori classici, dall’altro meno percorribile per chi cavalca il mondo cripto anche grazie all’assenza di KYC e altri lacciuoli burocratici.
Non tutti possono accedere. Si dovrà superare la fase di riconoscimento e garantire investimenti per minimi di 100.000$ per singolo titolo. Non esattamente un’offerta appetibile per la maggior parte dei nostri lettori.
La whitelist risulta necessaria anche nello scambio tra utenti. In altre parole soltanto i wallet che saranno stati approvati potranno procedere con l’acquisto e la vendita sul mercato secondario dei titoli. Altra restrizione che non piacerà a molti dei nostri lettori ma che è quanto bisogna aspettarsi da progetti di questo tipo, che puntano a sostituire la blockchain alle infrastrutture classiche delle borse, senza poter aggirare però l’enorme numero di leggi che prevede da un lato limiti importanti per gli investitori professionali, dall’altro l’obbligo di identificazione.
Come infrastruttura è stata scelta la rete di Ethereum, scelta che conferma lo status speciale di cui gode il progetto di Vitalik Buterin per chi crea progetti all’intersezione tra finanza centralizzata e finanza decentralizzata. Chissà se a breve arriveranno anche altri progetti di questo tipo, magari più aperti. Il tutto nell’attesa che siano confermate le previsioni BULLISH su Ethereum, anche per altri motivi.
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Ethereum diventerà importantissimo anche per la finanza tradizionale è solo questione di tempo. Buona giornata