Bitcoin corre, ma Ethereum di più. In quella che sembrerebbe essere una mini-stagione degli altcoin, è $ETH a condurre le danze. Oltre al balzo che ha coinvolto tutto il comparto nella notte c’è di più che sta avvenendo dalle parti di Ethereum. La cosa più importante degli ultimi giorni riguarda la timeline chiara di cosa avverrà in termini di upgrade per consentire il prelievo dallo staking, cosa che ha permesso al protocollo di scacciare molti dei dubbi che lo stavano opprimendo.
E a parlare chiaramente c’è il dato della quantità di Ethereum in staking – una quantità che continua a crescere e che – come vedremo all’interno di questo approfondimento – ha superato un altro record e un altro ammontare fortemente simbolico. È stata infatti superata la soglia dei 16 milioni di Eth in staking. Somma importante e che ci permette di ricavare un’analisi chiara: checché ne dicano i detrattori, gli investitori si fidano del percorso intrapreso da Ethereum.
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Ethereum torna sopra i 1.400$: vola lo staking
Lo staking su Ethereum va a gonfie vele. È stata infatti superata da poco soglia 16 milioni di ETH in staking, in quella che è una metrica che almeno ad avviso di chi vi scrive va in parallela al grado di fiducia di cui il protocollo gode verso gli investitori.
Il ragionamento nel quale vorremmo che ci seguiste è questo: è stata dichiarata come data prevista per la possibilità di iniziare a prelevare gli $ETH messi in staking marzo prossimo. Non ci sono però certezze: si tratta, come sempre accade nel mondo del software e dei protocolli blockchain, di una data che potrebbe essere anche spostata in avanti, se dovessero sorgere problemi in fase di test.
Chi continua a mettere in staking i propri Ethereum non lo sta ancora facendo perché ha la certezza del ritorno alla normalità del protocollo dopo il suo passaggio alla Proof of Stake, ma lo sta facendo perché ha fondamentalmente fiducia di quanto chi lo gestisce sta promettendo.
Non siamo noi a parlare, ma i dati. Sono stati superati poco fa i 16 milioni di Ethereum in staking, una somma che significa oltre il 13% di tutti gli Ethereum in circolazione. E questo al netto dell’incertezza (per quanto minima) che riguarda il prossimo upgrade, quello che dovrà confermare la possibilità di iniziare a prelevare tali coin depositati.
La fiducia c’è, mentre molti degli Ethereum Killer arrancano
Il 2022, l’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, verrà ricordato anche come l’anno delle grandi difficoltà per molti dei protocolli che erano stati lanciati come Ethereum Killer. Sì, la mente corre a Solana, che continua ad avere importanti difficoltà dopo la debacle di FTX. Anche gli altri però – al netto di importanti accordi come quelli siglati tra Amazon e Avalanche – sembrano arrancare, o comunque di aver perso ogni tipo di possibilità di sostituire Ethereum nel posto che occupa saldamente al centro del mondo DeFi.
Vuol dire che gli altri protocolli non ce la faranno? Niente affatto: un mondo multichain è forse quello più probabile, ma sul fatto che Ethereum sia destinato a soccombere sotto i colpi della truppa formata da Avalanche, Solana, Fantom e compagnia nutriamo i nostri fondati dubbi.
Oggi l’appuntamento con l’inflazione, che incide anche su Ethereum
Oggi alle 14:30 arriva l’appuntamento con l’inflazione. Arrivano i dati dagli USA che i mercati si aspettano essere intorno al 6,5%. Intorno a questa aspettativa ruoterà il mercato nella giornata di oggi, con la situazione che può farsi piuttosto agitata in avvicinamento all’ora X.
Il nostro consiglio è quello di evitare, a meno che non si sappia cosa si sta facendo, di giocare troppo sul prezzo di breve periodo. E nel caso di Ethereum di andare a valutare cosa sta accadendo effettivamente al protocollo, partendo dalla grande fiducia che i dati sullo staking confermano per l’ecosistema in questione. Per il resto, non mancate di seguire Criptovaluta.it per rimanere sempre aggiornati sulle ultime nuove del mercato cripto.