Facebook Libra? Forse in tutto il mondo, ma non in India.
Nel paese continua infatti ad essere in vigore un ban totale delle transazioni con criptovaluta – così come avevamo riportato sulle pagine di Criptovaluta.it – e questo potrebbe ostacolare i piani dell’azienda di Zuckerberg.
Nel frattempo, come riportato da Business Today – Facebook non avrebbe seguito alcuna delle procedure in vigore presso la Banca Centrale Indiana (RBI) per l’approvazione di sistemi del genere.
Vale la pena ricordare che secondo un recente memorandum della Banca Centrale Indiana, non solo sarà vietato fare trading e effettuare transazioni su criptovaluta – e dunque anche su Libra – ma che tutti gli enti pubblici e privati associati alla banca centrale non potranno offrire alcun tipo di supporto a questo tipo di sistemi.
Di conseguenza, Facebook e Libra non potranno operare in alcun modo, almeno per il momento, nel paese, neanche con il sostegno di una delle banche locali.
C’è da dire anche che Facebook conosceva già la situazione e che nel suo white paper aveva per l’appunto indicato la sua impossibilità di operare sia nei paesi che vietano gli scambi in criptovalute, sia nei paesi che invece sono sottoposti ad embargo finanziario da parte degli Stati Uniti, India compresa.
Rimane il fatto che se Facebook punta a quel miliardo e oltre che oggi non ha accesso ai servizi di tipo bancario, dovrà in un modo o nell’altro cercare di penetrare in questo paese.
Il tutto passerà, almeno per il futuro prossimo, dalla possibilità che il ban completo sulle criptovalute venga rimosso, così come richiesto in realtà da diverse realtà economiche di enorme importanza in India.
Con una nuova lobby, un nuovo gruppo di pressione, che risponderà agli interessi di Facebook.
Fino ad oggi si sono registrate quasi esclusivamente reazioni avverse da parte delle principali autorità mondiali al progetto di Facebook.
Bruno Le Maire, Ministro delle Finanze francese, ha comunicato che il gruppo di Zuckerberg dovrà necessariamente dotarsi di autorizzazioni bancarie per operare.
Allo stesso tempo diversi membri del Congresso statunitense hanno chiesto uno stop, almeno momentaneo, a Libra.
Il tutto mentre all’interno del gruppo si muovono interessi privati di enormi dimensioni. Non si tratta infatti, come vi abbiamo già raccontato, soltanto di Facebook, ma anche di altri grandi gruppi – come ad esempio VISA, che partecipano già al progetto di Zuckerberg.
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