Bitcoin: Banca Centrale India vuole il BAN! | Le Crypto sono gioco d’azzardo…

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Che le autorità indiane non abbiano granché in simpatia il mondo Bitcoin e cripto non è esattamente un mistero, in uno dei paesi con le politiche più altalenanti sul tema. E mentre in molti si aspettavano una sorta di futura apertura, arriva un lungo commento da parte del governatore della Banca Centrale Indiana, al secolo Shaktikanta Das.

Un commento, come prevedibile, non esattamente lusinghiero verso questo comparto – e in particolare verso le valute digitali che sarebbero, a suo avviso, strumenti di gioco d’azzardo. Un’opinione che in realtà, come vedremo, non è esattamente originale, dato che anche dalle nostre parti qualcuno ebbe ad esprimersi in questo modo, soltanto qualche giorno fa.

Una sorta di hive mind dei banchieri centrali di tutto il mondo, mentre però Bitcoin e cripto non sembrano curarsene granché. Potremo trovare tutti gli strumenti per investire (questa è la parola giusta) su eToro– qui puoi testare anche in DEMO GRATUITA le migliori funzionalità offerte – intermediario che ci offre 78+ cripto asset e tutto quanto è necessario per analizzare il mercato e operare.

Le criptovalute? Gioco d’azzardo

Le criptovalute sono gioco d’azzardo e dovrebbero essere bandite. Chi l’ha detto? Si tratta di Shaktikanta Das, governatore della Banca Centrale Indiana, che ha colto l’occasione di una conferenza stampa di fine settimana per ribadire la sua posizione verso Bitcoin e criptovalute.

Qualunque tipo di asset, qualunque prodotto finanziario deve avere qualche tipo di sottostante, ma nel caso delle criptovalute non c’è sottostante, neanche… un tuliano.. e l’incremento del prezzo di mercato delle cripto è basato su una finzione collettiva. Così qualunque cosa senza un sottostante, il cui valore dipende interamente sulla funzione, non è nulla ma 100% speculazione o, per metterla in modo più duro, gioco d’azzardo.

E ha poi aggiunto:

Dato che non permettiamo il gioco d’azzardo nel nostro paese [dovremmo bandirle] e se vogliamo permettere il gioco d’azzardo, è così che dovremmo trattarle. Le cripto non sono un prodotto finanziario.

Niente di nuovo sotto il sole… orientale. Avremo modo di commentare queste posizioni anche altrove. Ora ci preme ricordare che l’asse con Francoforte, dove opera un’altra banca centrale, quella europea, sembra essere sempre più forte.

Ad inizio anno infatti fu Fabio Panetta di BCE ad esprimersi con toni incredibilmente simili:

Le criptovalute sono un gioco d’azzardo travestito da investimento.

Traendo alla fin fine le stesse conclusioni che sono state tratte dal suo collega indiano. Un asse che non sembrerebbe però coinvolgere, seppur con i dubbi del caso, la banca centrale più importante del mondo, ovvero Federal Reserve.

Gioco d’azzardo o meno: sono considerazioni che spettano alle Banche Centrali?

La si può pensare come si vuole su cripto e Bitcoin, figurarsi. Quel che rimane molto particolare è che siano le banche centrali a fare certi tipi di rilievi pubblici. Banche centrali che, almeno da statuto, non hanno il compito di definire cosa sia investimento e cosa non lo sia.

I più maliziosi tra i nostri lettori si chiederanno anche quanto tempo libero ci sia effettivamente a disposizione per parlare di cripto e Bitcoin mentre l’inflazione – quella sì attribuzione delle banche centrali – sta vivendo un altro anno da record. Ma sono domande che dovrebbe forse fare quei giornalisti che presenziavano alla conferenza stampa.

Resta curioso l’allineamento, sul tema, quasi totale da Francoforte a Mumbai. E chissà, forse ancora più a est. Così come rimane curiosa la grande risposta di Bitcoin e cripto, ormai capaci di ignorare a pie’ pari tali accuse. Basta, d’altronde, guardare all’andamento dei mercati.