L’incredibile settimana di Bitcoin. La ricorderemo così la prima dell’anno dopo le feste, con il re del mercato che riprende a volare, sfonda diverse resistenze e si attesta ampiamente sopra i 20.000$. E l’entusiasmo torna sui mercati – anche tra quegli appassionati che si sono scottati maggiormente durante l’ultimo bear market.
Tutto finito? Tutto passato? Non è detto. E apriamo ad un appuntamento domenicale che ci permette di fare il punto della situazione e anche di riassumere quanto di importante accaduto durante l’ultima settimana. Una settimana che ha passato con successo lo spauracchio inflazione e che per molti potrebbe essere anche quella di una svolta locale.
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Una strage di orsi, come abbiamo detto già in una delle nostre analisi settimanali. Strage perché in molti di quelli che stavano shortando e dunque puntando contro Bitcoin, si sono trovati con posizioni liquidate – anche quando la leva applicata non era poi così importante. Ma cosa ha portato Bitcoin a risorgere nel corso di questa ultima settimana?
In un caso più unico che raro in momenti così complicati per le condizioni macro, l’inflazione USA ha rispecchiato 1:1 quelle che erano le previsioni. Certo, non un’ottima notizia, ma neanche una notizia cattiva. E dopo la volatilità tipica di queste ore di scambi, quelle immediatamente successive alla dichiarazione del dato, si è tornati ad una calma che per molti, va riconosciuto che lo hanno detto in netto anticipo, era presagio di resurrezione.
E lo fa aprendo alla possibilità per tutti, anche per i piccoli investitori, di acquistare Bitcoin e altre criptovalute con alta liquidità. Un passaggio epocale che forse in pochi hanno compreso nella sua effettiva importanza. Certo, si dovrà aspettare una nuova legge che sarà promulgata con ogni probabilità a giugno. L’ok però da parte dell’authority omologa di CONSOB a Hong Kong è motivo di speranza ben risposta.
Il primo step importante è stato verso i 19.000$, livello di prezzo già molto interessante, se dovessimo tenere conto del fatto che soltanto la scorsa settimana stavamo scambiando con fatica sopra i 17.000$. La nostra analisi – che ha poco più di 48 ore, era correttamente prudente, dato che tutto sembrava segnalare ulteriori difficoltà per il superamento delle ben più arcigne resistenze che ci aspettavano intorno a quota 20.000$.
L’attacco definitivo agli orsi che erano stati per mesi in totale controllo del mercato si è verificato nella notte tra venerdì e sabato. Ancora squeeze, ancora liquidazioni a catena, ancora un grande balzo per Bitcoin, che ha toccato anche quota 21.000$ più volte nel corso delle ultime 24 ore. Valgono tutte le avveretenze che abbiamo fatto nella guida di ieri. Prima di pensare ad ulteriore corse, valutiamo con grande attenzione e nostre posizioni attuali. La FOMO è speculare al panico: spesso ci fa prendere decisioni non propriamente intelligenti.
Ci sono state notizie importanti anche sul fronte dei miner, uno dei comparti Bitcoin maggiormente in crisi a causa del recente bear market e anche a causa di gestioni non sempre oculate. C’è Celsius che ha venduto una parte del suo parco macchine ASIC e questa settimana si dovrebbe tornare a crescere prepotentemente in termini di hashrate.
E quindi al crescere di prezzo ci saranno ulteriori pressioni comunque che arrivano da una maggiore potenza di calcolo fornita (e dunque da un minore rendimento per hashrate) verso quei miner che non sono riusciti ad organizzarsi nel modo corretto.
È un problema? La crescita del prezzo di $BTC può dare una mano a ripianare conti gravati sì da debiti, ma accompagnati anche da piani di rientro solidi che sono stati sviluppati o si stanno sviluppando. Brutto da dire, forse, ma la variabile che potrà dare la mano definitiva ad un settore in crisi sarà proprio il prezzo. Prezzo che si appresta ad aprire una nuova settimana con una forza decisamente rinnovata.
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Ah no forse lavori per qualche banca che su queste pagine ha fatto delle gran belle figure de mmerda.
Noi sai, offendi anche chi segue la testata con queste uscite.
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