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COINBASE VIA GIAPPONE

Coinbase chiude in Giappone | Riduzione dovuta a…

Un altro importante exchange molla il Giappone, almeno stando a quanto riportato da Reuters e CNBC. Una mossa che arriva a pochi giorni di distanza di quella del concorrente Kraken, che aveva appunto annunciato una decisione identica a pochi giorni dalla fine del 2022. Una mossa forse inaspettata, ma necessaria per fare fronte ad un inverno cripto che tra prezzi e volumi ha attaccato in modo significativo la principale fonte di introiti degli exchange.

Un consolidamento delle attività più redditizie e un taglio netto a quelle che non lo sono: niente di nuovo sul fronte di Wall Street, con società come Coinbase che devono anche rendere conto a mercati azionari particolarmente nervosi e ad un azionariato abituato a profitti… e subito.

Ordinaria amministrazione comunque e non segnale dell’eventuale cattivo stato di salute dell’industria. Un’industria sulla quale possiamo investire anche con eToroqui puoi testare il suo conto demo GRATIS – intermediario che ci garantisce accesso tanto alle cripto quanto alle azioni, compresa quelle di Coinbase, azioni che con ogni probabilità saranno tra le più negoziate durante la sessione USA.

Coinbase: via dal Giappone come Kraken

La fuga dal Paese del Sol Levante l’ha inaugurata in realtà Kraken, che poco prima di capodanno ha annunciato al mondo il suo desiderio di terminare, almeno momentaneamente, le operazioni in Giappone. Ora è il turno di Coinbase, almeno secondo quanto riporta Reuters. Tutto questo mentre gli account social ufficiali dell’exchange tacciono e rimaniamo un po’ tutti in attesa di conferma anche per il grande pubblico.

La scelta sarebbe comunque di quelle comprensibili. I volumi sono un lontano e sbiadito ricordo di quelli registrati durante il bull market e dato che gli exchange guadagnano in funzione di questi, l’aritmetica diventa di quelle semplici anche per chi non ha grande dimestichezza con la gestione aziendale.

Coinbase Giappone
Coinbase abbandona il Giappone

I rami secchi, o comunque divisioni più di rappresentanza che di profitto, vengono tagliati, vuoi per ridurre le perdite, vuoi per concentrare gli sforzi su sezioni del business che, al contrario, possono portare profitti.

Certo, non tutti stanno tagliando, basti pensare a Binance, che invece continua ad espandere le proprie operazioni, in mosse che però sembrano essere l’eccezione che conferma la regola. Una regola che sta chiedendo una cura dimagrante agli exchange per sopravvivere ad un periodo di volumi bassi che nessuno sa ancora quanto durerà.

Staremo a vedere se si accoderanno altre giurisdizioni o se altri exchange finiranno per dichiarare quel taglio di capelli che i mercati tanto attendono.

È una brutta notizia per il mondo cripto?

No, anzi, è il segno di comportamenti responsabili che poi, durante i momenti di crisi, tutti chiedono agli exchange. Se il giro di denaro è meno importante, se si sono difficoltà a finanziare certi rami di business, meglio procedere in questo senso.

Questo almeno ad avviso di chi vi scrive, con la certezza di non dover disinnescare alcun tipo di FUD che arriverà da questa notizia. Il resto lo decideranno i mercati, a partire da quello azionario, nel quale Coinbase combatte.

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massimo
massimo
1 anno fa

certo che se non riesce a stare su un mercato con quelle commissioni…. mi puzza di cattiva salute finanziaria. restera’ solo Binance! 🙂

Antonio
Antonio
1 anno fa

Buongiorno ho investito 30mila euro su Coin base e sono spariti c’è qualcuno che mi può aiutare?

Luigi Pesci
Luigi Pesci
1 anno fa
Reply to  Antonio

Certamente contattare assistenza clienti.

Grazie