Le quotazioni di Uniswap Protocol Token (UNI) stanno attraversando oggi una fase di arretramento contro dollaro USA, arretramento che è arrivato subito dopo tre giorni di stabilizzazione, sotto ai recenti massimi relativi di quota 6.96.
Il grafico a candele settimanali mostra come i prezzi siano impegnati dallo scorso novembre nel tentativo di impostare un recupero sostenibile, poggiando sul minimo di quota 4.71. Nelle 10 settimane successive al raggiungimento di tale minimo, il mercato è riuscito a spingersi al rialzo una prima volta fino a 6.55, per poi correggere e tornare a salire fino ai già menzionati 6.96.
Come conseguenza di tale movimento, la media degli scambi durante il tentativo di recupero si è concentrata particolarmente attorno alla linea dei 5.73/5.78. Tale zona di prezzo va quindi monitorata con estrema attenzione nel corso delle prossime 5-10 giornate almeno, in quanto dovrebbe adesso fungere da sostegno per un allungo delle quotazioni in direzione dei 7 dollari.
Rispetto alla nostra analisi più recente, risalente al 15 dicembre, possiamo notare su grafico a barre da 30 minuti come sia stato largamente raggiunto durante le ultime sedute dell’anno il “vecchio” target ribassista a 5.26. Tecnicamente, quindi, la sfuriata ribassista dovrebbe essere almeno per il momento conclusa. Non sono infatti visibili altri stimoli ribassisti in grado di sollecitare una ripresa massiva delle vendite.
L’arretramento odierno, in questo contesto, andrebbe quindi letto come una opportunità di acquisto. I compratori stanno concentrando la loro attività sui nuovi supporti di quota 5.94/6.01 e 5.40/5.47. Entrambi i supporti costituiranno punti di probabile ripartenza del rialzo in caso di ulteriori discese, in particolare se entro la fine della settimana in corso (domenica 29 gennaio).
Il segnale tecnico è long su test dei supporti, in ogni caso da rilevazioni non superiori a 6.42. Evitiamo di acquistare da prezzi più alti, per non incorrere in un teorico rapporto rischio/beneficio non abbastanza favorevole. Lo scenario descritto verrebbe stoppato dall’eventuale cedimento del supporto principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 5.40. Mentre sono le 17.59 CET di mercoledì 18 gennaio, UNI viene scambiato sui migliori Exchange mondiali a 6.10 dollari, in calo del -3.94% su base giornaliera.